Addio a Gigi Rizzi, pioniere del gossip e playboy che conquistò il cuore di BB

24 Giu 2013 15:12 - di Priscilla Del Ninno

È morto all’età di 69 anni Gigi Rizzi. Un protagonista della vita mondana italiana e d’Oltralpe che nel caldo 1968, mentre i giovani protestavano ovunque, si arrendeva alla bellezza acerba e selvaggia di Brigitte Bardot, la sua conquista più famosa. Una leggenda del costume. Un eroe del corteggiamento d’altri tempi. Un avventuriero della vita e del cuore, che si è inoltrato per sentieri impervi: una carriera da imprenditore cominciata sul finire degli anni Sessanta e gli inizi dei Settanta, e culminata nell’apertura di un locale, il Number one, inaugurato prima a Milano e poi a Roma. Il locale di via Veneto a Roma sarà poi chiuso nel 1972, in seguito al famoso “Scandalo Number One”, quando fu trovata cocaina nei bagni del locale. Quindi una breve parentesi come attore: una parabola inaugurata nel 1969 , quando fece la sua prima comparsa nel film La donna invisibile di Paolo Spinola, e proseguita con la sua partecipazione a pellicole quali La morte risale a ieri sera, (1970) di Duccio Tessari, Roma bene (1971) di Carlo Lizzani, Ettore lo fusto (1972) di Enzo G. Castellari, fino a L’occhio nel labirinto (1972) di Mario Caiano.

E infine, messi in soffitta – ma solo per il grosso pubblico amante del gossip –  gli abiti del latin lover, con all’attivo un carnet affollato dalle frequentazioni delle più belle donne del jet set internazionale, la partenza per l’Argentina, che lo ha visto indossare le vesti del pioniere con altri sogni di conquista da realizzare. Lì, negli anni Settanta, acquistò un terreno e del bestiame e avviò un’azienda agricola. Ma pochi lo apprezzano per il tuo talento manageriale. Tutti lo conoscono, invece, tra un capitolo professionale e l’altro, per la creatività tipicamente made in Italy con cui ha gestito la sublimazione a suon di copertine e scoop della sua fama tra les italiens della Côte d’Azur e della “dolce vita” di Cannes e Saint Tropez, triangolo d’oro delle estati ruggenti di Gigi Rizzi e dei suoi inseparabili amici: Beppe Piroddi, Franco Rapetti (detto «Il Principe»), Rodolfo Parisi e Gianfranco Piacentini. Uno stratega del corteggiamento che aveva gusti raffinati, con le donne, come a tavola. Un gourmet della vita che ha ammaliato le sue prede già a tavola, se è vero, come confessato anche nel libro autobiografico, curato da Giangiacomo Schiavi, dal titolo Io, BB e l’altro ’68, che tra le armi sferrate per conquistare Bb ci furono anche una zuppa di pesce e del buon vino, al centro del loro primo appuntamento.

 

 

 

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