Storace: «Il Cpo di Ostia verso la chiusura, se Zingaretti non trova i soldi che ci sta a fare?»

25 Mag 2013 19:57 - di Desiree Ragazzi

Botta e risposta a distanza tra Francesco Storace e la giunta della Regione Lazio. A dare il “la” è stato l’ex-governatore di centrodestra che ha denunciato un “depotenziamento” del Centro paraplegici di Ostia che nel giro di poco tempo potrebbe portare la struttura verso la chiusura. «La Regione sta chiudendo il Cpo di Ostia? Abbiamo faticato tantissimo – ha detto – in questi anni per evitare lo smantellamento di una delle strutture più importanti per le gravissime condizioni dei malati che vengono ricoverati lì. Ma Zingaretti se ne frega». Una denuncia pesante che ha costretto la giunta a scrivere in quattro e quattr’otto un comunicato col quale ha cercato di minimizzare e gettare acqua sul fuoco: «Non c’è alcuna ipotesi di chiudere. Inoltre la prossima settimana è già previsto un incontro con il Direttore generale della Asl Roma D per definire le misure più idonee a superare eventuali criticità». Una risposta che ha spinto nel pomeriggio Storace a verificare la situazione personalmente. E la visita al Cpo ha confermato «la gravità della situazione». «Al contrario di quanto affermato nella nota della Regione Lazio – ha puntualizzato – ho appreso nel mio incontro in ospedale una notizia sconcertante. Il responsabile del dipartimento infermieristico ha praticamente deciso, mettendolo per iscritto, che va chiuso subito il terzo piano di degenza della struttura. È evidente che si sta ripetendo la stessa storia che trovammo nel 2000, quando però riuscimmo a sventare la chiusura. La Regione deve semplicemente trasferire al Cpo alcuni infermieri evitando di creare panico in malati gravissimi e alle loro famiglie». Una situazione preoccupante che per Storace va affrontata subito, anche perché «il presidente della Regione si avvale della riduzione del disavanzo sanitario che è stato determinato dall’amministrazione Polverini. Quindi, di fatto nelle casse regionali ci dovrebbero essere più soldi. Se non si trovano i fondi, per pagare quattro infermieri ed evitare la chiusura di un reparto di punta come quello di Ostia, che ci sta a fare la Regione?». La vicenda offre a Storace lo spunto di fare un’analisi sull’incapacità della giunta laziale: «Zingaretti ha campato in questi mesi molto sul lavoro svolto dall’amministrazione precedente. Peraltro, la sua giunta è stata già travolta dagli scandali tant’è che ha già dovuto sostituire l’assessore Paola Varvazzo, perché il coniuge è stato “pizzicato” per una presunta storia di mazzette. E anche  l’assessore all’Agricoltura, Sonia Ricci perché rinviata a giudizio dal tribunale di Latina, per reati ambientali. La Ricci è imputata per incendio di rifiuti tossici nell’azienda agricola che dirigeva prima di assumere la delega alla Pisana. C’è un dato di fatto che tutti devono sapere: Zingaretti si sta caratterizzando per molte nomine  ambigue. La sua è un’amministrazione molto mediocre». Chiaramente, ha osservato ancora Storace, «con queste storie sta faticando a ingranare la marcia e le proposte languono nelle Commissioni».  Per esempio, ha puntualizzato ancora l’ex-governatore, «Zingaretti era partito lancia in resta contro la Polverini contestando la nomina  di molti assessori esterni. Ma lui li ha nominati tutti esterni: la sua è, infatti, la giunta più costosa d’Italia. Inoltre non c’è traccia di interventi concreti sulle politiche del lavoro. La stessa manovra per i crediti maturati dalle imprese deriva da provvedimenti nazionali. In sostanza non si vede uno straccio d’iniziativa di politica autonoma».

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