Morto in Nevada Williamson, pioniere della rivoluzione sessuale

4 Mag 2013 21:24 - di Redazione

Addio al “messia del sesso”: John Williamson, considerato uno dei pionieri della rivoluzione sessuale degli anni ’60, è morto di cancro in un ospedale del Nevada. Aveva 80 anni. Ad annunciarlo è stata Barbara, sua moglie per 47 anni, che con lui fondò nel lontano 1968 il “Topanga Canyon’s Sandstone Retreat”, in California, dove nei fine settimana si radunavano centinaia di persone che liberamente si lasciavano andare al nudismo, a scambi di coppie e al sesso di gruppo. Sulla scia della controcultura del libero amore, nata a San Francisco a metà degli anni ’60 e seguita da decine di migliaia di giovani che divennero poi noti come hippy, Williamson, ingegnere di formazione, teorizzò che la monogamia non consentiva alle coppie di vivere interamente la loro sessualità e, pertanto, neanche di godere pienamente della vera vita. E allora, fresco di matrimonio con sua moglie Barbara, acquistò una grande proprietà sulla costa del Pacifico, sulle montagne di Santa Monica, dove insieme dettero vita alla “Sandstone Foundation For Community Systems Research”, in cui organizzarono per anni seminari sui rapporti umani e sessualità, guadagnandosi fama, e anche il titolo di messia del sesso, che ha sempre portato con orgoglio, come sottolinea la moglie: «Offrivamo un magnifico, magnifico ambiente, e questa situazione naturale di fatto dava alla gente una sorta di consenso», una specie di permesso a praticare il libero amore, ha detto di  Williamson, ricordando che erano molte le celebrità del cinema, e non solo, che frequentavano il Topanga Retreat. «Ho visto più star di Hollywood nude di qualsiasi altra donna», ha scherzato parlando nei giorni scorsi con l’Associated Press. «Praticavamo aperta sessualità e nudismo, ma non era obbligatorio. Niente lo era», ha detto ancora la vedova, quando ha reso nota la morte di suo marito, avvenuta il 24 marzo a Reno; non lontano da dove hanno assieme vissuto gli ultimi 18 anni; in un ranch in cui accoglievano animali selvaggi abbandonati, come leoni, tigri, giaguari e altri grandi felini che degli allevatori non volevano più. Un ranch in cui si erano trasferiti quando dopo il 1972 furono costretti a vendere la loro proprietà in California per problemi finanziari e a chiudere poi anche la Sandstone Foundation. Ma Barbara Williamson non vuole che i ricordi di quegli anni e di quelle esperienze vadano perse, e per questo sta ora scrivendo un libro di memorie, che probabilmente diverrà un best-seller.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *