I grillini vogliono tenersi la diaria. E la rete si scatena. «Non fate come gli altri»

6 Mag 2013 13:20 - di Romana Fabiani

«No a Grillo i 5stelle vogliono tutta la diaria» si scatena la ribellione via twitter. L’hanno già ribattezzato come il primo, formale, atto di disobbedienza dei parlamentari grillini a una direttiva scritta nero su bianco dal duo Casaleggio-Grillo. E riguarda la rinuncia alla diaria parlamentare come segno di riconoscimento anticasta. Per regolamento  i 163 parlamentari hanno accettato di intascare solo la metà dell’indennità prevista: da 10mila a 5mila euro lordi. Poco chiara, invece, la destinazione della diaria che raggruppa le spese per i collaboratori, i rimborsi per spese di benzina o per le cene di rappresentanza e impegni pubblici vari. A questa voce i Cinquestelle sbarcati nel palazzo non vogliono rinunciare, almeno secondo un sondaggio tra gli onorevoli che è andato avanti tutto il fine settimana.

La maggioranza ritiene infatti di non poter vivere solo con 2500 euro netti al mese. Eppure la direttiva, stando a quanto ha riportato Repubblica che si è tuffato sullo scandalo, prevedeva l’obbligo di versare in beneficenza tutta quella parte di diaria che non rimborsa le spese documentate e sostenute per l’attività politica. Nella e-mail diffusa dal comico genovese venivano anche suggerite le onlus cui devolvere l’eccedenza. Il sondaggio, numeri alla mano, dimostra che gli onorevoli del vaffa smaniano per ribellarsi al capo tirannico non solo sulle votazioni in aula, come è accaduto con l’elezione di Grasso, ma anche sugli stipendi.  Il 48 per cento degli intervistati chiede che le diarie vengano mantenute completamente, con l’obbligo di rendicontare tutto quel che si spende. Praticamente come tutti gli odiati appartenenti alla casta. Che succederà? «Occorre informazione e subito…», è uno dei commenti postati sul blog di Grillo. Gli utenti (militanti, trolls, iscritti o altro) si interrogano e non nascondono rabbia e delusione. «Gente abbiamo un problema molto grosso, i giornali sulla storia degli stipendi e delle indennità ci stanno mangiando di brutto, e molta gente che aveva simpatia per il movimento ora ci guarda come lo scarto dei vecchi partiti…», scrive Giovanni M. da Empoli. Altri post sono veri e propri processi on line. «Grillo, il garante di noi elettori a 5 Stelle, vi ha chiesto di rispettare i patti preelettorali con cui vi siete presentati a noi. Perché la maggioranza di voi non vuole farlo? non vuole rendicontare e non vuole restituire? Se cominciate a comportarvi come la casta che differenza c’è tra voi e Fiorito?», scrive  Francesco S. «Non fate i paraculi», sintetizza, infine, Stefania.

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