I funerali di don Gallo: Bagnasco contestato dall’ultrasinistra con “Bella ciao”

25 Mag 2013 13:10 - di Redazione

L’arcivescovo di Genova è stato contestato durante la sua omelia ai funerali di don Andrea Gallo: mentre parlava molti dei presenti, appartenenti all’ultrasinistra, hanno intonato la canzone partigiana “Bella ciao” costringendolo a interrompersi. Almeno seimila persone hanno partecipato al corteo funebre che dalla Comunità di San Benedetto al Porto si è snodato fino alla chiesa del Carmine, dove si è svolto il rito funebre. Vi hanno partecipato, fra gli altri, l’ex parlamentare di Rifondazione Comunista Vladimir Luxuria insieme alla transessuale Regina, animatrice delle notti in Versilia, il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, il sindaco Marco Doria vicino al portavoce della Comunità, Domenico Chionetti, Dori Ghezzi accanto al segretario della Fiom, Maurizio Landini, i giornalisti Antonio Padellaro e Gad Lerner, gli allenatori di ieri e di oggi del Genoa Davide Ballardini e Giampiero Gasperini, il segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero. Fra gli striscioni c’erano quelli della Federazione Anarchica e della Fossa dei Grifoni. Sul feretro – entrato in chiesa seguito dai “pulcini” del Genoa (leva calcistica 2004), che sono allenati da Paolo Gallo, nipote del sacerdote – il cappello di don Gallo, la sua sciarpa rossa, la bandiera della pace. Molti ragazzi della Comunità di San Benedetto, che partecipavano all’organizzazione della cerimonia, indossavano magliette rosse con la scritta “Dimmi chi escludi e ti dirò chi sei». Come si è de tto, l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, è stato costretto a interrompere la sua omelia: mentre ricordava “l’attenzione agli ultimi” di don Gallo, dall’esterno della chiesa si è levato il canto di “Bella ciao”, che ha coinvolto anche i presenti in chiesa che si sono messi ad applaudire. È dovuta intervire la segretaria di don Andrea, signora Lilli, per farli smettere: «Così mancate di rispetto allo stesso Gallo. Lui ha sempre creduto nella Chiesa». Bagnasco ha potuto riprendere l’omelia.

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