Elezioni e parodie sul web: tra Arfio e il gatto di Alemanno c’è pure il gruppo dei “Coatti per Marino”

24 Mag 2013 15:06 - di Redattore 92

La campagna per il Campidoglio si gioca anche sul web, attraverso le parodie. Se le elezioni da sindaco fossero condotte dagli “avatar”, vincerebbe per manifesta superiorità il buontempone che ha inventato “Arfio”, l’alter ego di Alfio Marchini che, su Facebook e Twitter vanta più seguaci dell’originale. Una presa in giro del candidato sindaco che gioca su battute esilaranti: «Dobbiamo cambiare il clima di questa città. Altri cinque anni di Gianni Alemanno e ci ritroviamo i monsoni». E promesse surreali: «Eliminerò la doppia fila, le doppie punte, il doppio petto, il doppio mento». E ancora: «Nei ristoranti di Roma sarà vietato far agire in maniera indisturbata i bambini tra i tavoli. Basta con corse, strilli, urla e salti. Abbiamo diritto alla classe e al rispetto mentre consumiamo frugalmente un’ostrica».  L’ultima parodia in ordine di tempo riguarda Ignazio Marino. Da tempo gira per la città l’immagine del candidato della sinistra con in mano un cartello con su scritto «Quello che fa un sindaco» e sopra le varie frasi spot. La risposta dei navigatori non si è fatta attendere. Quello che fa un sindaco? «Sconfiggere Voldemort», oppure ««Denunciare le Hogan» o semplicemente «Reggere un cartello».

Su Facebook è nato anche il gruppo «Coatti per Marino», che per testimonial ha il caratterista romano Mario Brega che regge un cartello con la frase «Nun è politica, è ‘n zucchero», riferimento alla celebre battuta di un film di Carlo Verdone. Non è uscito indenne neanche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno che, dopo avere postato una foto con il suo certosino si è ritrovato la foto riveduta e “corrotta” in poche ore. Nei fotomontaggi il gatto parla e dice frasi come: «Ao’  mica so’ il telefono». E ancora «Fateme scende. Mica so’ il gatto delle nevi» Oppure è Alemanno a dire: «Gattopoli, mo’ magno pure questo». Lo stesso sindaco di Roma ha vinto già le elezioni dell’autoironia. Mentre un violento nubifragio imperversava sulla Capitale ha scritto su Twitter: «È il 22 Maggio e a Roma piove a dirotto. Marino, De Vito, Marchini io non c’entro nulla, lo giuro!».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *