Alemanno rilancia sullo sviluppo: «Sbloccati 791 milioni per i crediti alle imprese romane»

21 Mag 2013 17:43 - di Antonella Ambrosioni

Il countdown per la “sfida capitale” del Campidoglio di domenica prossima è iniziato e contestualmente comincia un altro “conto alla rovescia” per le imprese che vantano crediti con Roma Capitale e che vedranno saldati i propri conti maturati fino al 31 dicembre 2012. Un sospiro di sollievo per l’economia cittadina, una boccata d’ossigeno che arriva in un momento di massima crisi e che le aziende devono tutto a un’operazione attuata dalla giunta Alemanno, che ha portato allo sblocco di liquidità necessaria per saldare i conti. Questi i tempi: in 90 giorni verranno elargiti 557,8 milioni di euro. A questi si sommano 234milioni che saranno pagati dalle aziende municipalizzate per un totale di 791 milioni che arriveranno a ben 3181 fornitori. Il lavoro impostato dà i suoi frutti. Ed è l’unica vera notizia utile per la città e le sue imprese in  questi giorni di campagna elettorale pieni di annunci e promesse fumose da parte dei candidati al Campidoglio, da Marchini, a Marino a De Vito. «Tutto questo è stato possibile perché, grazie al decreto legge n.35/2013, viene sbloccata la  liquidità di Roma Capitale. Con l’intervento del decreto sul Patto di Stabilità, viene anticipata liquidità già autorizzata dalla Cassa Depositi e Prestiti, 350 milioni provenienti dalla Gestione commissariale e quasi un miliardo di crediti che vantiamo verso la Regione Lazio», ha spiegato il sindaco di Roma Alemanno. La conseguenza diretta dell’operazione attuata da Roma Capitale è «che le imprese non dovranno più chiedere soldi alle banche, eliminando così circa 45 milioni di interessi passivi di cui le imprese stesse si fanno carico per effetto dei ritardati pagamenti, un recupero di risorse da parte del sistema bancario per i crediti di anticipazione e allentamento del credit crunch». Scorporando la somma che verrà destinata alle imprese, soprattutto Pmi (74%), da Roma Capitale verranno pagati 2.051 fornitori di Roma Capitale di cui il 34,2% del settore infrastrutture per la mobilità, il 13,5% per trasporti e viabilità, l’8,8% per il sociale e 1130 fornitori delle società partecipate. Di queste, nel dettaglio, 70 milioni verranno pagati ai fornitori di Acea, 120 di Atac e 40 di Ama. I pagamenti che verranno effettuati servono a riaccendere il sistema produttivo della città, problema che sembra stare a cuore solo al sindaco uscente. Pur zoppicando e con un dito rotto per via della fioriera che stava personalmente spostando, Alemanno non rinuncia a rispedire al mittente i colpi bassi dei suoi competitor. In giornata è stato il turismo  al centro di una querelle tra i tre “big” della corsa al Campidoglio. «L’anno scorso è stato l’anno del record massimo di tutti i tempi del turismo a Roma con 33 milioni di presenze – ha detto  Alemanno durante un confronto in videochat su Corriere.it – E quest’anno andrà ancora meglio grazie a Papa Francesco e a quest’attrattiva». I dati sono noti, incontrovertibili, già pubblicati peraltro da diverse associazioni di categoria, ma Marcello De Vito li contesta e quel che più sconcerta, Alfio Marchini ne fa una questione di qualità: «Sul turismo il problema non é aumentare i giorni di permanenza ma la qualità e la quantità di persone». Risposta del sindaco: «Ho capito che per lui bisogna elevare e riempire l’Hilton ma non possiamo impedire ai pellegrini o alla povera gente di venire a Roma…».

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