Aggressioni ai gazebo elettorali di Alemanno e Marino: qualcuno tenta di incendiare il clima

11 Mag 2013 15:51 - di Franco Bianchini

Nel giro di pochi minuti due nuove aggressioni, una al gazebo di piazza Bologna per Gianni Alemanno e un’altra a quello per Ignazio Marino. Due aggressioni che alzano il clima di tensione nella campagna elettorale per il sindaco di Roma. Le modalità sono simili, persone incappucciate che entrano di forza e agiscono con violenza. La firma è del Comitato “Nessuno sindaco”, che ha rivendicato le azioni. «Non possiamo accettare che qualcuno pensi di arrivare qui, occupare un gazebo e maltrattare i nostri ragazzi. Al di là delle idee politiche di tutti, che vanno rispettate, quest’aggressione non può essere tollerata», ha detto Barbara Saltamartini, deputata del Pdl. «Chi nasconde la faccia sotto una maschera bianca mostra da solo di essere fuori dalla politica che vuole la gente. Dire come hanno fatto loro che non bisogna votare nessuno vuol dire non accettare il confronto democratico». Hanno cercato di rubare i nostri volantini e manifesti, ha raccontato una volontaria del gazebo, «ci hanno circondato ed hanno iniziato a gridare “vota nessuno”». L’assalto è una intimidazione inaccettabile, allarmante e preoccupante: «Bisogna condannare con fermezza questo clima di violenza, da parte di chi non vuole il confronto e si nasconde dietro una maschera», ha dichiarato Gianni Alemanno. «Queste persone, una quindicina, hanno fatto irruzione, strappando volantini e altro materiale elettorale, con l’unico obiettivo di intimorire, generare paura, confusione ai nostri volontari presenti. Per fortuna non ci sono state conseguenze fisiche per i nostri ragazzi e ragazze presenti in quel momento al gazebo ai quali va la nostra totale solidarietà». Solidarietà arriva dal presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, «a Ignazio Marino e a Gianni Alemanno la campagna elettorale di Roma si sta svolgendo in un clima inaccettabile. Gli episodi delle ultime 24 ore avvenuti nella Capitale destano grande preoccupazione e vanno condannati con fermezza. La campagna elettorale, in un Paese democratico, deve svolgersi nel rispetto reciproco delle parti, delle diverse opinioni e ogni forma di violenza e di minaccia deve essere condannata da tutti».

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