Ritorno a casa della “Manzotin”: è di nuovo italiana

12 Apr 2013 21:05 - di Franco Bianchini

Il tormentone “Manzotin apri e gusta” ha accompagnato le famiglie per intere stagioni, destavano curiosità i cambi di look, le lattine con interno bianco per dare l’idea di freschezza del prodotto, la chiavetta innovativa per consentire di aprire facilmente le confezioni. È sempre stata la carne in scatola tipica nostrana. E ora ridiventa “nostra”: Manzotin, la carne in gelatina storica rivale di Simmenthal, torna italiana e si prepara a entrare nel perimetro del tonno in scatola As do Mar. La genovese Generale Conserve, che opera nell’impianto sardo di Olbia, ha siglato un preliminare d’acquisto con la multinazionale Bolton, titolare di entrambe le marche di carne in scatola, per ampliare la propria offerta, finora limitata a tonno, sgombro e sardine. In prima battuta si tratta dell’acquisizione del marchio, in quanto il prodotto, finora commercializzato da Bolton, continuerà ad essere realizzato dal gruppo Cremonini, ma non sono da escludere ulteriori sviluppi, che saranno resi noti soltanto dopo il prossimo 1 maggio, termine di scadenza del patto di riservatezza tra i due gruppi. Bolton, del resto, resterà il principale concorrente di Generale Conserve con Simmenthal, Rio Mare e Palmera. Con Manzotin, l’azienda ligure si porta a casa il secondo marchio del manzo in gelatina, con un fatturato atteso di 19 milioni di euro per il 2013, che vanno ad aggiungersi ai 151 milioni realizzati nel 2012 nel settore ittico, in cui già occupa la seconda posizione, con i marchi As do Mar, Janus e Smeralda, in un mercato dei prodotti ittici confezionati che da solo vale 1 miliardo di euro. L’azienda, poi, lavora per conto terzi, nell’ambito della grande distribuzione, con prodotti vengono commercializzati con il marchio di ogni singola catena. «Grazie all’acquisizione di Manzotin – commenta Vito Gulli, presidente del gruppo genovese – intendiamo consolidare il percorso di crescita di questi anni, diversificando l’attività, puntando sul know-how di innovazione che ci contraddistingue, per vivacizzare un mercato, quello della carne in scatola, caratterizzato da attori di lunga data». L’operazione, a suo avviso è «coerente con la mission» del gruppo, riassunta dallo slogan «qualità e rispetto» nei confronti della “tradizione alimentare” del nostro paese e del «valore dei marchi italiani fortemente riconosciuti dal consumatore». L’operazione si chiuderà entro il mese di aprile, con il trasferimento del ramo d’azienda a Generale Conserve. Il sostegno finanziario dell’operazione è stato assicurato invece dal Banco di Sardegna.

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