Quelli che festeggiano perché la “strega” Margaret è morta…

9 Apr 2013 12:03 - di Redazione

Nel coro ‘quasi’ unanime di commozione sulla morte di Margaret Thatcher si è fatta notare, per la sua dissonanza, la festa a suon di hip hop e reggae che un centinaio di persone hanno improvvisato a Brixton, quartiere popolare e multietnico di Londra. Una ‘festa’ di strada organizzata all’ultimo momento e che secondo gli organizzatori aveva come unico denominatore un solo tema: “finalmente ce la siamo tolta di mezzo!”. “Sono qui per ricordare alla gente i disastri che la Thatcher ha causato alla società. Vengo dal nord dove non c’era lavoro e dove l’industria è sparita e la sua politica ha fatto di tutto perché ciò avvenisse in maniera rapida”, racconta Clare Truscott, una donna sulla cinquantina, con un berretto luccicante sulla testa e con un cartello con su scritto: “Ding dong, la strega è morta”. Poco lontano un uomo mostra orgoglioso un altro cartello con i titoli dei giornali del 1990 che annunciavano la dimissioni della Thatcher dalla sua carica di primo ministro. Più dura Carol Roper che lavora come assistente sociale: “Siamo qui per celebrare la sua morte, la morte della sua politica. Il nostro però non è un raduno vendicativo. Lei non ha fatto nulla per i poveri, e noi abbiamo la memoria lunga facciamo in modo che nessuno possa dimenticarlo”.

All’inizio degli anni Ottanta, per contrastare il problema della criminalità a Brixton, la polizia metropolitana di Londra mise in atto la cosiddetta operazione swamp 81 che permetteva alle forze dell’ordine di fermare e arrestare qualsiasi persona che sembrasse sospetta. Il provvedimento suscitò l’indignazione dell’opinione pubblica sopratutto perché la maggior parte dei fermati a Brixton era di origine afro-caraibica.

Anche a Glasgow, in Scozia, 300 persone si sono spontaneamente ritrovate in George Square per festeggiare la morte di Margaret Thatcher: a gioire, con tanto di bottiglie di champagne numerosi membri del Partito Comunista e dei vari gruppi socialisti. Su Fb e twitter sono nati appositi gruppi per condividere il sollievo per l’evento.

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