Primarie col trucco: non solo Rom, anche pacchi di pasta a Tor Bella Monaca. La dirigente Alicata: ho riconsegnato la tessera

11 Apr 2013 11:12 - di Redazione

Cristiana Alicata, la dirigente del Pd che ha denunciato lo scandalo dei voti dei Rom comprati per le primarie, non ci sta a passare per razzista e si difende, lanciando nuove accuse, in un’intervista a Repubblica. Dietro questa strana mobilitazione di Rom ci sono, secondo lei, non i candidati ma i dirigenti locali del partito. Si dà qualche euro a chi lotta ogni giorno con la disperazione e i pacchetti di preferenze sono mobilitati. Alicata racconta che un amico, il giorno delle primarie der il candidato sindaco del Pd, l’ha chiamata di primo mattino per dirle, nauseato, che c’erano le file di Rom di fronte al seggio di Colle del Sole, XV Municipio. Ed era già accaduto, allo stesso seggio, alle primarie del 2009 quando a sfidarsi erano Bersani, Marino e Franceschini. Chi allora denunciò la vicenda, ha ormai lasciato il Pd. Alicata non ha ancora fatto le valigie ma ha riconsegnato la tessera e dice: “Il partito mi ha massacrata”.

Non rinuncia tuttavia a dire la sua, a denunciare come i ras locali “fanno politica con il pacco di pasta al centro anziani e le auto a disposizione per portare gli elettori-clienti al seggio”. E i voti dei Rom a chi sono andati? Così risponde Alicata: “Colle del Sole è l’unico seggio in cui David Sassoli ha preso quasi gli stessi voti di Ignazio Marino. Sassoli non sapeva niente, per lui ha agito chi prima gli ha suggerito di mettere i manifesti abusivi e poi ha messo in silenzio i portavoti storici”.

Ed è polemica rovente anche nel X Municipio, dove alle primarie ha vinto l’aspirante minisindaco Marco Scipioni, accusato dagli avversari interni di avere pilotato voti dando 10 euro ai ragazzi e pacchi di pasta agli immigrati. Una brutta gatta da pelare per il segretario cittadino del Pd Marco Miccoli e per il candidato Ignazio Marino, che ha promesso di incontrare i circoli che accusano Scipioni.

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