L’ex Br Enrico Fenzi leggerà il Paradiso di Dante. Polemica a Firenze

5 Apr 2013 14:02 - di Redazione

È polemica per la presenza dell’ex ideologo delle Br Enrico Fenzi a Firenze, ospite il 9 maggio prossimo delle Lecturae Dantis organizzate dalla Società Dantesca Italiana, insieme a Vittorio Sermonti. Fenzi dovrebbe declamare il XV canto del Paradiso. Protesta, scrive il Corriere Fiorentino, Valerio Vagnoli, preside dell’alberghiero Saffi: “Provo fastidio a vedere una delle personalità che hanno partecipato a dare all’Italia lo spettacolo degli anni di inferno del terrorismo, elevarsi al ruolo di educatori, occupare cattedre e aule universitarie, o leggere uno dei poeti che sulla libertà non ha detto delle banalità”. “Penso che si debba avere più rispetto – aggiunge Vagnoli – dei familiari delle vittime di quegli anni”. Il preside se la prende anche con gli organizzatori: “Chi organizza le ‘esibizioni’ di ex brigatisti – dice – non ha questa sensibilità. Credo non l’abbia avuta la Società Dantesca presieduta da Eugenio Giani nel definire il programma delle Lecturae Dantis”. Ma Giani, che è anche presidente del consiglio comunale di Firenze e consigliere regionale, replica annunciando che la questione sarà approfondita: “I nomi degli studiosi che animano le Lecturae sono stati scelti dal comitato scientifico, non dal presidente”. Nel marzo 2011, fu bloccata dalle polemiche la partecipazione di Fenzi ad un convegno sul Petrarca all’Università di Genova. L’appuntamento fu annullato. Fenzi, docente di letteratura italiana e specialista di Dante e Petrarca, venne arrestato due volte negli anni Ottanta, la seconda insieme a Mario Moretti, ma in carcere si dissociò dal terrorismo. Aveva aderito alla colonna genovese nel 1979. Prese parte con un ruolo di copertura, insieme ad altri tre brigatisti, al ferimento del dirigente dell’Ansaldo e membro del Pci Carlo Castellano.

La prima volta fu arrestato dagli uomini del generale Dalla Chiesa dopo l’ omicidio di Guido Rossa, nel 1979. Al processo, celebrato nel giugno ‘ 80, il primo maxi procedimento contro le Br, fu assolto completamente assieme ad altri quattordici imputati. Tornato in libertà, Fenzi fece perdere in fretta le sue tracce.  La sua latitanza finì due anni più tardi a Milano. Lo catturarono mentre passeggiava assieme a Mario Moretti e stava per incontrarsi con la Balzerani. Nel supercarcere di Cuneo cominciò a maturare il suo processo di dissociazione. In una serie di incontri con il giudice genovese Luigi Carli, raccontò tutta la sua esperienza, del 1976 fino agli anni Ottanta. Ammise tutte le sue responsabilità. Disse che il terrorismo delle Brigate rosse era ormai finito e lanciò un appello ai giovani affinché abbandonassero la lotta armata. Ottenuti i domiciliari nel 1985 (dopo una condanna complessiva a 18 anni), due anni dopo scrisse il libro Armi e bagagli, un diario dalle Brigate Rosse in cui ripercorreva i suoi trascorsi di terrorista. 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *