Letta vede Napolitano e va avanti. Il Pdl è ottimista. Il nuovo governo lunedì alla Camere

26 Apr 2013 14:18 - di Redazione

Il premier incaricato, Enrico Letta scioglierà non prima di domani la riserva a formare il Governo. Il nuovo esecutivo dovrebbe giurare nella stessa giornata di domani. Letta oggi proseguirà i suoi incontri e inizierà a stendere il discorso di insediamento alle Camere che dovrebbe tenere lunedì. In mattinata ha avuto un lungo colloquio con il capo dello Stato Giorgio Napolitano ed è facile immaginare che abbiano insieme affrontato gli ultimi “nodi” da sciogliere. Silvio Berlusconi si è detto ottimista sulle possibilità del governo Letta del quale non farà parte: “Ho sentito che da parte del Presidente della Repubblica c’è l’indicazione di membri del governo di nuova generazione con una notevole presenza di donne. Questo esclude il sottoscritto, che però non ha mai avuto la voglia di entrare lì. Se mi avessero chiamato a un impegno, dato che ho preparato io il programma della campagna elettorale, se ci fosse stato bisogno di me sarei stato a disposizione. Ma preferisco così”. Anche Renato Brunetta ha parlato dell’incontro con Letta affermando che è “andato benissimo” e che per il Pdl resta fondante, per la partecipazione al governo, la questione dell’Imu.

Voci insistenti danno per certo l’ingresso nel nuovo governo di D’Alema e di Amato ma anche di Mario Monti, che Letta ha visto subito dopo aver parlato con Napolitano. Per la Giustizia oggi ha preso a circolare il nome di Michele Vietti, vicepresidente del Csm. Per Alfano si pensa alla Difesa o agli Interni, dove però potrebbe rimanere la Cancellieri. All’opposizione restano Fratelli d’Italia, Lega e M5S, che con Beppe Grillo torna a prendere le distanze dalle larghe intese: “Il governo che sta nascendo è un’ammucchiata degna del miglior bunga bunga. Tutti passivi tranne uno che di bunga bunga se ne intende. Una mescolanza che sconfina nell’incesto, lettiana, che ha in sé il profumo di famiglia, da Mulino Bianco dell’Inciucio”. Nel Pd si devono però fare i conti con i parlamentari dissidenti che potrebbero non votare la fiducia. Da Matteo Renzi è arrivato un appello al senso di responsabilità: “E’ sbagliato dire a prescindere io non lo voto: invito tutti ad ascoltare Letta in Parlamento. È un tantino prematuro dire ‘io non lo voto’, ‘allora io ti espello’. Credo che la stragrande maggioranza del Pd voterà la fiducia. Se qualcuno non voterà la fiducia ci saranno le sedi per discutere del dissenso”.

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