Il Tar dà ragione ai nomadi milionari: non dovranno lasciare il campo. Alemanno: «Inaccettabile»

2 Apr 2013 18:30 - di Antonio Pannullo

Ancora una storia assurda che fa riflettere: il Tar del Lazio ha sospeso la decisione di Roma Capitale di allontanare una coppia di nomadi, nullatenenti per il fisco ma in realtà milionari, che abitavano in un campo attrezzato del comune di Roma. I due, marito e moglie, nei giorni scorsi sono finiti nel mirino dei vigili urbani di Roma e si sono rivolti al Tar che ha sospeso la decisione di Roma Capitale e quindi non dovranno abbandonare i loro alloggi nei campi attrezzati. Secondo quanto si apprende, Radu e Vergina Georgescu avevano depositati in due conti correnti a loro intestati più di 100mila euro: sul conto dell’uomo sono stati trovati quasi 64mila euro mentre su quello della moglie più di 38mila. «Ormai non ci stupiamo più di nulla – ha commentato il vicesindaco di Roma Sveva Belviso -. Avevamo proceduto nei loro confronti con un decreto di allontamento dal campo in data 25 marzo perché non ritenute più “persone fragili”. Ora ci viene notificato dal Tar un decreto di sospensione dell’atto. Per noi è inaccettabile, ci siamo mossi con estrema responsabilità e non possiamo accogliere nei campi persone con conti correnti milionari». «La vicenda nomadi da quattro anni a questa parte è stata contrassegnata da interventi di tribunali di vario ordine e grado che hanno difatti ritardato e creato problemi alla realizzazione del piano nomadi», ha spiegato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, durante una conferenza stampa in Campidoglio. «Questa è solo l’ultima vicenda. Mi ricordo dell’intervento fatto sul campo nomadi La Barbuta, quello di un giudice che aveva messo in discussione completamente la qualità giuridica del piano nomadi stesso e infine la cancellazione dal Consiglio di Stato della qualifica di commissario straordinario per l’emergenza dei campi nomadi». Alemanno ha poi aggiunto che si tratta di «un caso preoccupante e particolarmente grave. Chiediamo un atto di reponsabilità da tutti coloro che dovranno decidere per evitare che questa situazione venga a protrarsi. Noi faremo di tutto per andare avanti sulla nostra strada». Il vicesindaco da parte sua ha reso noto che il Comune andrà avanti e si difendà nelle sedi opportune con la nostra avvocatura aggiungendo che l’amministrazione capitolina farà ricorso contro il decreto di sospensione del Tar.

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