Grillo prepara l’opposizione e fa una nuova gaffe: “Sarei contento di un’invasione tedesca in Italia”

23 Apr 2013 11:12 - di Renato Berio

“La rielezione di Giorgio Napolitano equivale a un subdolo colpo di Stato”. Beppe Grillo torna ad usare un’espressione molto contestata (anche all’interno del suo Movimento) per criticare l’accordo che ha portato al bis di Napolitano e la ripete in un’intervista rilasciata alla tedesca Bild. “I partiti lottano per la sopravvivenza”, aggiunge il leader del M5S, ma “stanno per sparire”.Ancora parole molto dure sulla situazione italiana, che si uniscono a previsioni catastrofiche: “In autunno l’Italia va in bancarotta”. E iperboli che fanno impallidire quelle di Bossi sulla secessione: “Sarei contento di un’invasione tedesca in Italia”. Parole che non mancheranno di avere eco in queste ore che tra l’altro precedono la ricorrenza del 25 aprile.

Così Beppe Grillo si prepara a incarnare il ruolo di unico oppositore (se davvero dovesse formarsi il governo di larghe intese auspicato da Napolitano) ma anche ad unificare il suo linguaggio con quello della sinistra che si è già distaccata dal Pd, come il Sel di Vendola, o che è destinata a fuoriuscire da un partito lacerato. Lo notava in un editoriale oggi su La Stampa Elisabetta Gualmini: “Grillo appare sempre più in grado di incorporare nella sua constituency i libertari e i radical della sinistra antagonista. Mettendo immediatamente fuori gioco i Vendola, i Landini e i Cofferati che se pensano di rincorrere il comico su questo terreno sono già su un binario morto”. Chissà se lo stesso Grillo è consapevole di avviarsi verso questa “fase 2” o se vorrà alla fine rinunciarvi recuperando lo spirito antisistema originario e una certa noncuranza per le eredità pesanti del secolo scorso. Se invece Grillo dovesse davvero divenire, come afferma La Stampa, l’interprete più autorevole della “sinistra antagonista”, servirebbe su un piatto d’argento un assist ai suoi avversari, che non vedevano l’ora di etichettarlo in uno schema rassicurante cui applicare la logica dell’amico-nemico.

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