Curriculum all’americana: “Il Foglio” scopre che Prodi ha qualche titolo accademico di troppo

13 Apr 2013 10:29 - di Guido Liberati

«Il presidente Prodi è stato spicciativo, sgarbato e una punta intimidatorio. La prossima volta chiami il direttore responsabile del giornale e precisi soprattutto al Watson Institute e alla Brown che non ha due lauree e non ha un PhD alla London School of Economics». Così Giuliano Ferrara sul Foglio quotidiano a proposito di un’inchiesta del suo giornale, che ha scoperto come il curriculum del Professore sia stato leggermente dopato. Pinzillacchere insignificanti rispetto alla biografia accademica del nostro ex premier, che gli fa vantare una laurea persino in Cina. Il giornale è partito  dal fatto che negli Stati Uniti, precisamente a Providence, nel Rhode Island, alla stanza 226 del Watson Institute della Brown University, c’è lo studio di Romano Prodi. Qui il Professore viene periodicamente per insegnare al centro di Studi Internazionali. Sarà l’entusiasmo straripante degli americani, la loro passione genuina nell’ingigantire tutto e tutti, fatto sta che gli americani gli hanno attribuito qualche titolo di troppo. Prodi non se n’è mai accorto. Tant’è che il curriculum con le due lauree la specializzazione di troppo sono ancora lì sul sito web della Brown University.

Se n’è accorto invece il giornalista del Foglio, Marco Valerio Lo Prete che ha inviato una mail alla London School of Economics «per chiedere se a loro risultasse che Romano Prodi aveva ottenuto un dottorato in quella prestigiosa università, come scritto sul sito del Watson Institute. «La risposta arriva alle 16 e 34, firmata Daniel O’Connor, Press and Communications Officer della London School of Economics: «Sembra che la persona che ha scritto il profilo per il sito del Watson Institute stia sbagliando. Infatti, mentre egli (Prodi, ndr) ha studiato alla Lse, non ha completato il suo dottorato presso questa istituzione». Informato dell’inchiesta giornalistica, il Professore non l’ha presa bene dando la colpa a chi gli ha compilato il curriculum e al giornalista ficcanaso: «Per il mio curriculum esatto basta guardare sul mio sito web». Se gli atenei che lo hanno sotto contratto gli attribuiscono qualche laurea in più, lui non c’entra niente.

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