Conclusa la farsa delle “quirinarie”: tra hacker e veti, vince la Gabanelli. Ma è mistero sui votanti…

16 Apr 2013 11:41 - di Antonio Marras

È Milena Gabanelli il candidato del Movimento 5 Stelle per il Colle, selezionato al termine dei due turni di “quirinarie” svoltesi in rete, tra hackeraggi e veti posti da Casaleggio e Grillo. Gli altri candidati in ordine di preferenze ottenute sono Gino Strada, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Ferdinando Imposimato, Emma Bonino, Gian Carlo Caselli, Dario Fo, Romano Prodi. Proprio Romano Prodi, che sembrava godesse dei favori della base grillina, esce pesantemente ridimensionato dal voto on line. La diretta interessata, intanto, fa la modesta: «Quando pensano che tu sia all’altezza di un compito così grande si può solo essere onorati, perché è altamente gratificante», dice la giornalista di “Report”, che dichiara di sentirsi “assolutamente commossa e anche sopravvalutata”.  «In merito alla candidatura – ha aggiunto la Gabanelli – quando i proponenti mi chiederanno però risponderò. Ora posso dire che sono assolutamente commossa e anche sopravvalutata». È un premio alle sue battaglie?. le chiedono. «Le battaglie le faccio nel campo di mia competenza, ovvero nel territorio che conosco», ha risposto. Beppe Grillo, che di fatto ha imposto il nome della Gabanelli, ponendo veti su candidature politiche, saluta l’esito del voto con soddisfazione ma non svela però quanti siano stati i votanti delle “quirinarie”, né quante preferenze abbia preso ciascun candidato. Si conosce solo il dato degli aventi diritto, comunicato dopo il primo turno della consultazione on-line: sono 48.282 gli aventi diritto, che, ribadisce Grillo, “dovevano essere iscritti al Movimento 5 Stelle al 31 dicembre 2012 con un documento di identità digitalizzato”.

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