«A Roma metterò le rastrelliere per le bici». Le emergenze della città secondo Marino

30 Apr 2013 19:11 - di Antonio Pannullo

I suoi genitori non sono di Roma. Lui non è nato a Roma. Ha lavorato a Cambridge, Pittsburgh, Filadelfia, che a Roma non ci sono neanche vicine. Il suo rapporto con Roma? Sì, che nel 2006, nel 2008 e nel 2013 è stato eletto al parlamento, lui che anche oggi ha parlato contro la «casta protetta». E poi che adesso si candida a sindaco di Roma. Ma che Ignazio Marino, che ha vinto le primarie del Pd per il Campidoglio, non abbia molta familiarità con la capitale, si vede da lontano. È rimasto stupefatto, a suo dire, dalla disorganizzazione della via crucis, che lui, ha modestamente annunciato, organizzerà molto meglio. Un’altra cosa che farà, è mettere le rastrelliere di biciclette «dappertutto», dimostrando anche così di non conoscere Roma, che fu fondata su sette colli, non facilmente vivibili in bici, soprattutto da chi non è in perfetta forma o è anziano. E poi quella delle rastrelliere non sembra proprio il più grande problema di Roma. Invece una priorità per Ignazio Marino sembra essere quella di denigrare demagogicamente quanto sistematicamente la giunta Alemanno, rea di aver abbandonato la cultura in questi anni di malgoverno, sempre secondo i luoghi comuni del centrosinistra. Replica lo stesso sindaco: «In realtà Marino dovrebbe sapere che la nostra spesa per il sociale è stata aumentata del 63 per cento. Noi abbiamo subìto dei tagli pesantissimi da parte del ministero del Welfare e della Regione Lazio che abbiamo dovuto fronteggiare. Quindi abbiamo aumentato la nostra spesa sociale proprio per far fronte a questi tagli – ha continuato Alemanno – Marino dovrebbe tenere conto di quelle che sono le situazioni durissime che stiamo affrontando e non fare demagogia sulla pelle dei disabili».

Ma Marino è un fuoco d’artificio, non si ferma nella ridda di proteste e proposte per una Roma migliore: più controlli contro chi non paga i mezzi pubblici è la sua rivoluzionaria idea, mentre gli emarginati, i poveri, i disoccupati si sarebbero aspettati mezzi pubblici gratuiti, come nella defunta ma felice Unione Sovietica. Quanto alla sua promessa di fare di Roma una capitale multiculturale e multietnica, Marino dovrebbe considerare che Roma ha queste caratteristiche fin dall’antichità. Infine, sempre a proposito di mezzi pubblici, un’idea per incentivare i turisti a venire a Roma: «Aumenterò il biglietto degli autobus a 5 euro per i non residenti». Ma tutte queste importanti iniziative, quando pensa di farle il candidato del Pd, se non è neanche andato a votare la fiducia al governo del suo partito?

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