Serve un governo che promuova lo sviluppo: ecco perché diciamo sì alle larghe intese

21 Mar 2013 18:52 - di Giovanni Centrella

Ormai non è un mistero, noi dell’Ugl ci siamo apertamente schierati per un governo di larghe intese perché nessuno può sottrarsi alla responsabilità di contribuire a scelte che riguardano il futuro di tutti. In queste giornate di consultazioni da cui il Presidente della Repubblica dovrà trarre le migliori conclusioni, affinché si possa arrivare a un esecutivo capace di dare stabilità a un Paese sofferente e bisognoso di essere guidato, vale la pena ribadire quanto sia importante per lavoratori, pensionati, disoccupati, famiglie, giovani, anziani e imprese poter contare finalmente su una vera politica economica. L’Italia rischia ancora di andare a rotoli, il contesto non può essere d’aiuto o perché dobbiamo contrastare la concorrenza di economie “irraggiungibili” o perché potremmo essere trascinati nel vortice di Paesi vicini a noi e molto deboli. Quello che sta accadendo nella piccola isola di Cipro dovrebbe spingere gli indecisi e gli “spocchiosi” seduti in Parlamento a darsi da fare per trovare un terreno comune su cui giocare, insieme, la stessa partita. Che è la crescita dell’Italia. È sufficiente ricordare quanto accaduto negli ultimi giorni per comprendere l’importanza di avere un vero governo. Mentre le imprese chiedono giustamente lo sblocco del pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione, i sindacati hanno dovuto constatare come, nonostante gli sforzi compiuti, la scarsità delle risorse e il perdurare della crisi economica non consentano ancora al governo il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per tutto il 2013. Imprese e cassaintegrati, a cui per la seconda parte dell’anno in corso non sono state date garanzie, non sono due problemi contrapposti, sono invece intimamente collegati e vanno risolti di pari passo. Le imprese non possono andare avanti senza ottenere quanto loro dovuto dallo Stato. Nessuna azienda potrebbe continuare in queste condizioni a vivere, quindi a produrre e far lavorare. Nessun lavoratore o, meglio, nessuno individuo con relativa famiglia sulle spalle può pensare di sbarcare il lunario senza lavoro, senza stipendio, senza garanzie, bloccando di fatto il mercato. Serve quindi un governo per sciogliere questi nodi e molti altri ancora. Serve un governo dello sviluppo.

*Segretario Generale Ugl

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