Roma: gli aspiranti sindaci del Pd si accapigliano. Storace chiede ad Alemanno un codice etico

30 Mar 2013 11:09 - di Redazione

Assumono sempre più i contorni di uno scontro a due le primarie del centrosinistra per il Campidoglio. Il Collegio dei Garanti della coalizione richiama David Sassoli per le affissioni in spazi non autorizzati, diffidandolo dal reiterare tale comportamento, e tutti i candidati a rispettare il codice etico. L’europarlamentare sottolinea che anche Ignazio Marino è stato richiamato dai garantie gli chiede “pubbliche scuse per le offese ricevute” durante la polemica sui manifesti. Ma le stoccate tra i due sfidanti emergenti del Pd si rincorrono per tutto il giorno da un capo all’altro della città, tanto che l’appello all’unità del chirurgo prestato alla politica finisce per perdersi, sommerso dalla marea delle dichiarazioni polemiche. “Sassoli vuole parlare di contenuti? Quello dei manifesti non è il migliore dei biglietti da visita”, dice Marino. “Io ho buoni rapporti con tutti” gli altri candidati, risponde Sassoli, “tranne con coloro che si limitano ad offendere e questo mi dispiace molto”. Dopo la riunione del collegio dei garanti, rincara: “A seguito del richiamo al senatore Marino (art.2 comma 1 del codice etico) a non offendere gli altri candidati alle primarie per il sindaco di Roma, mi aspetto pubbliche scuse”. Il segretario del partito romano, Marco Miccoli, invita a chiudere sia con la polemica, sia con i manifesti. Patrizia Prestipino, candidata ‘renziana’ si imbavaglia “contro l’oscuramento mediatico”; mentre il socialista Mattia Di Tommaso punta a Trastevere e al dialogo con “tutti i giovani che vogliono cambiare la città”. Sul fronte opposto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, candidato per il centrodestra, sottolinea il sondaggio Datamonitor secondo cui “il 50% dei romani è soddisfatto” del suo operato ed esorta a continuare insieme. Il leader della Destra, Francesco Storace, conferma che non si candiderà, ma avverte: “Dobbiamo chiederci se possiamo permetterci il lusso di un ballottaggio tra il candidato sconosciuto di Grillo e quello che esprimerà il centrosinistra”. Quindi Storace ha chiesto un programma che sappia emozionare la città e l’adozione di un codice etico per le candidature.

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