Respinta la richiesta di una visita fiscale per Berlusconi. Ilda la rossa dovrà attendere

8 Mar 2013 16:56 - di Redazione

Ilda la rossa dovrà attendere. Con il rinvio a lunedì prossimo del processo sul caso Ruby a carico di Silvio Berlusconi, slittano non solo la requisitoria che avrebbe dovuto concludersi oggi con la richiesta di condanna, ma molto probabilmente anche la sentenza in calendario per il prossimo 18 marzo. Inoltre, stando alle parole di Niccolò Ghedini, uno dei difensori dell’ex premier, poiché uno dei certificati medici alla base del legittimo impedimento concesso oggi per problemi di salute del Cavaliere indica riposo per sette giorni, lunedì prossimo è probabile che l’istanza venga riproposta. Il tribunale nell’accogliere il legittimo impedimento ha respinto la richiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini di effettuare una visita fiscale per Berlusconi presso il San Raffaele dove forse rimarrà ricoverato per la notte. I medici, che hanno in cura l’ex premier per un problema di uveite, hanno certificato che il paziente presenta una marcata fotofobia e un peggioramento del quadro clinico. Peggioramento per cui si è deciso di ricoverare l’ex premier affinché venga monitorato e valutato il suo stato di salute. Un problema che gli ha già fatto saltare numerosi impegni: il comizio conclusivo della campagna elettorale a Napoli, l’incontro a Palazzo Chigi con il premier uscente Mario Monti e alcune interviste televisive. Proprio Ghedini ha sottolineato che «non c’è» nessun motivo di manovre dilatorie perché il reato si prescrive nel 2020». In realtà, a dire dell’avvocato, il suo cliente oggi avrebbe voluto essere in aula per sentire la requisitoria e «ha chiesto lui stesso di presentare il legittimo impedimento» in quanto non poteva essere presente per motivi di salute.

«La faziosità di certi magistrati non conosce confini. Come si fa a mettere in dubbio una malattia solo perché il malato è Silvio Berlusconi?», chiede Maurizio Lupi. «In realtà – sottolinea il deputato del Pdl – quello che è accaduto oggi a Milano con il grande inquisitore Ilda Boccassini che per l’occasione ha rispolverato la propria laurea in medicina, è la testimonianza più evidente di come quello che si sta svolgendo sia un processo dall’epilogo già scritto. L’unico obiettivo è arrivare prima possibile alla condanna, le malattie non sono ammesse».

 

 

 

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