Parliamo troppo di Grillo e troppo poco del perché i nostri non ci hanno rivotato

23 Mar 2013 11:42 - di Marcello De Angelis

L’argomento Grillo/grillini ha già stufato. Quando uno si prende una malattia venerea è inutile che stia a inveire contro i sintomi, dovrebbe prendersela con se stesso per aver avuto abitudini sbagliate. Tutti quelli che hanno votato M5s che ho sentito – e purtroppo ne ho sentiti a centinaia, tutti ex elettori di destra – hanno detto che il loro voto per Grillo voleva essere un pugno in faccia al centrodestra. Per punirlo per non essere stato all’altezza delle loro aspettative e malgrado l’avessero votato per vent’anni. Quando parli con uno che ti delude e hai provato a metterlo in guardia in ogni modo ma lui costantemente ti ignora, alla fine ti senti anche umiliato e gli tiri un pugno in faccia. Mi sembra giusto. Il problema è che invece di trovarci oggi a parlare del perché di questi milioni di pugni in faccia che i nostri amici ci hanno tirato, stiamo a raccontarci tra noi di quanto siano inadeguati quelli che i nostri ex elettori hanno mandato in Parlamento. Nessuno sembra capire che ai nostri non gliene frega nulla che questi siano peggiori, vogliono semplicemente che NOI diventiamo migliori. Ma purtroppo anche io ho l’impressione che, malgrado sei milioni di pugni – che non sono pochi – i destinatari del messaggio siano ancora sordi. Ci sono regioni dove prendemmo il 40% alle precedenti elezioni e anziché chiederci perché a queste ultime abbiamo perso il 18% abbiamo festeggiato perché siamo rimasti sopra il 20!! La politica è una cosa seria, perché riguarda la gente, gente vera, che pensa e che si espone e che non può essere ignorata o presa in giro. Non bastano i proclami. Per quello vanno bene i grillini. Da noi, i nostri amici vogliono di più.

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