La sexy Minetti non si fa mancare nulla: sarà la reginetta delle slot di Genova

1 Mar 2013 11:12 - di Gloria Sabatini

Che non conosca Don Gallo non è così grave e non è certo il suo peccato capitale. Nicole Minetti, la sexy igientista dentale ex consigliera regionale al Pirellone, è pronta  a inaugurare  tra poche ore a Genova la maxi sala giochi vietata dal Comune. Che c’è di male? Slot e poker Texas Hold’em sul lido di Pegli, nel Ponente genovese, per un po’ di sano svago modello Briatore per dimenticare la crisi. E quando il prete rosso, don Andrea Gallo, ha lanciato dalla comunità di San Benedetto l’appello a fermare lo scempio, «uno schiaffo in faccia alla povertà», la bella Nicole ha sbattuto le ciglia e risposto “e chi è questo?”. «Abbiamo scelto lei – dicono orgogliosi i titolari del casinò – perché pensiamo che richiamerà molte persone». E fanno bene. La Minetti, indagata per favoreggiamento della prostituzione, forse non sa o se ne frega che il Comune di Genova ha vietato alla società Toys Italia di aprire la sala per vizi amministrativi e minaccia sanzioni pesanti (non ci sono i parcheggi in numero sufficiente, manca una richiesta agli uffici e tutti i documenti del caso). Intanto la rete si è già mobilitata –  anche l’84enne don Gallo si è messo a twittare –  e  grillini, Pd, Sel e Arci non si sono fatti scappare la ghiotta occasione di capitanare la protesta sociale. Dal Forum sulla famiglia alla sfilata in abito da sposa («mi voglio sposare in chiesa, sogno il principe e aspetto che mio padre mi accompagni all’altare»), l’ex dentista non perde occasione per mostrare la prorompente silhouette ai riflettori. Senza andare tanto per il sottile, se può servire alla causa: da icona del focolare domestico a reginetta delle slot della più grande sala da giochi di Genova che rischia di diventare la cittadella del gioco d’azzardo.  Quando si esibì sulla passerella napoletana di Tuttosposi i media si concentrarono sul derby a colpi di taglie con Manuela Arcuri, i più ingenui pensarono a una redenzione improvvisa e a un “nuovo inizio”. Per ora la maggiorata pensa ad altro. Per ora farà da madrina al monastero dell’edonismo mordi e fuggi. Le Confessioni di Sant’Agostino sono rimandate. Per la cronaca, la proprietà della zona all’aperto è demaniale e forse andrebbe utilizzata per destinazioni, come dire, di maggiore utilità sociale. Ma questa è tutta un’altra storia.

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