Caso-Zingaretti, intervista a Petrocchi: «Denunciai tutto nel 2009 ma non accadde nulla»

14 Feb 2013 8:12 - di Giovanni Trotta

Il presidente della Provincia Zingaretti parla di macchina del fango  in campagna elettorale, con riferimento all’esposto dei radicali sulla sua “assunzione furba”, come l’hanno definita i giornali. Macchina del fango o no, è un fatto che il presidente uscente di Palazzo Valentini sia stato assunto a tempo indeterminato dal Comitato provvisorio Pd Lazio, con una retribuzione 8 mila euro mensili, proprio il giorno prima del 16 febbraio 2008, data in cui lui comunicò la sua candidatura a presidente della Provincia. C’è da specificare che l’elezione era praticamente certa, e che quindi il Comitato provvisorio non avrebbe dovuto mai sborsare un euro di stipendio per alcuni anni. E i contributi li avrebbe versati la Provincia di Roma. Ora Zingaretti, che è candidato alla regione Lazio, minaccia querele, ma nel 2009, quando questa storia uscì per la prima volta, non prese provvedimenti.

Avvocato Francesco Petrocchi, lei era vicepresidente del consiglio provinciale, nel 2009. Come andò quella storia?

Sì, fui eletto col Pdl e allora avevo quella funzione. Andò nel più semplice dei modi. Svolgendo quello che era il mio mandato istituzionale, effettuai un controllo sulle determinazioni dirigenziali e verificai che la provincia pagava a quello che mi parve un fantomatico “comitato provvisorio” del Pd del Lazio dei soldi. Trovai un importo di 4947 euro, che poi scoprii essere la quota di accantonamento del Tfr.

 Perché quel comitato le sembrò fantomatico?

Semplicemente perché si trattava di un organismo che non era contemplato nello statuto del Pd, che non era più un partito in via di formazione ma era ben consolidato, mi sembrò proprio un “sedicente” comitato, e lo dissi. Non era chiaro intanto perché esisteva un comitato provvisorio in un partito formato e poi perché questo comitato dovesse ricevere soldi dall’organismo amministrato da un appartenente proprio a quel partito.

In effetti, non è di ottimo gusto….

Sì, i giornali ovviamente non pubblicarono molto di quella vicenda, perché Zingaretti e tutta la sinistra godono di quella che si definisce una buona stampa, che quindi non lo crocifisse come fa, che so, con gli esponenti del centrodestra… Ma per tornare al punto, quello che risultava, e che risulta ancora oggi, è che un burocrate di partito (che poi più che il presidente della Provincia ne ha fatto il commissario liquidatore) diventa presidente della Provincia, ne amministra i soldi e si fa pagare i contributi al suo partito. Non sarà reato, ma in politica c’è un buon gusto, uno stile, che Zingaretti certo non ha rispettato in questi anni.

Ma ha rinunciato almeno alla sua indennità di carica, come hanno fatto alcuni suoi compagni di partito?

Ma quando mai? L’indennità di carica è di circa cinquemila euro al mese, e Zingaretti se li prende tutti. Anzi, ci rimette  pure, visto che il suo stipendio a questo famoso comitato provvisorio era di ottomila euro…

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