Pansa evoca un «nuovo Mussolini». Campi: «Ma è un fantasma con cui conviviamo da 70 anni…»

18 Feb 2013 13:04 - di Antonella Ambrosioni

Non dobbiamo avere paura di Grillo, «esiste un altro fantasma non ancora apparso sulla scena politica». Indovinate chi è? «Il sosia moderno di Benito Mussolini». Parola di Giampaolo Pansa nel “Bestiario” di Libero. Chiediamo un parere ad Alessandro Campi, docente di Storia del pensiero politico a Perugia, autore di molti saggi storici e recentemente di un e-book dal titolo Vent’anni e un Cav- Storia politica del berlusconismo ad uso degli studenti.

Professor Campi, incombe il fantasma di Mussolini?

Ma non è un fantasma nuovo, ci conviviamo da 60-70 anni e nei momenti di crisi viene periodicamente fuori. Si tratta di una mera suggestione e da qui a ipotizzare un’eventualità politica francamente ce ne corre. Il nostro passato non metabolizzato spinge a questi scenari. Ogni svolta, ogni caduta, ogni cambiamento, ogni crisi politica  per un automatismo mentale vengono paragonati al 25 luglio, all’8 settembre e via discorrendo. In fondo, Pansa ci gioca:“tira” sempre il nome Mussolini, nella pubblicistica, in libreria…

Pansa rileva delle analogie storiche con la gravità della crisi dei partiti e della democrazia parlamentare per avvalorare il suo scenario. Non è d’accordo?

Le condizioni generali non sono così simili a quelle descritte da Pansa: oggi le democrazie europee sono inserite in una cornice istituzionale che renderebbe impossibile soluzioni di avventurismo politico. Non vedo nulla di nuovo sotto il sole: è sempre successo che le crisi economiche e sociali abbiano favorito la nascita di partitini estremisti, come attualmente in Grecia. Ma pensare che si radicalizzino mi pare ipotesi azzardata.

Lei non crede a una deriva autoritaria, dunque?

Non lo credo. Si tratta di un “pendolarismo fisiologico” delle democrazie nei momenti di caos politico. È successo in passato che leadership forti siano poi risultate prevalenti, ma sempre in un contesto democratico: in fondo De Gaulle andò al potere in seguito al caos in cui versava la IV Repubblica; lo stesso Berlusconi nel ’94 rappresentava l’imprenditore forte che catalizzò l’elettorato dopo i fatti di Tangentopoli.

Pansa esclude Grillo dal suo ragionamento, lei?

Prendendo alla lettera lo scenario futuribile di Pansa direi che Grillo si avvicina all’identikit da lui tracciato: in fondo perché pensare a qualcosa di più radicale di Grillo in questo momento? Anzi, a pensarci, il consenso del comico genovese è anche superiore a quello che ebbe il Mussolini degli inizi: Grillo entrerà in Parlamento con molti più parlamentari di quelli con cui vi entrò Mussolini….

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