Intervista a Storace: «Auguri a Zingaretti ma niente sconti. Roma? Alemanno può vincere, gliel’ho detto»

27 Feb 2013 12:43 - di Gloria Sabatini

Voce arrochita dai comizi ma anche dal sonno arretrato. Lo abbiamo svegliato, lo richiamiamo dopo un’ora ed è il solito fiume in piena. Appena finito di leggere la rassegna stampa, Francesco Storace è pronto per ripartire: opposizione “rappresentativa” alla Pisana, la chiama così – né muscolare né arrabbiata – poi l’analisi sulle comunali alle porte e una riflessione «seria e approfondita» sui destini della destra italiana.

Era una sconfitta annunciata. Ma è andata molto meglio della fotografia impietosa fatta dai primi instant poll…

Era una partita difficilissima, non è stato facile muoversi con il caso Fiorito alle spalle. Chi si aspettava una Caporetto deve ricredersi: Zingaretti ha vinto e non si discute, ma aver dimezzato i grillini rispetto al dato nazionale non è cosa da poco.

Di più non si poteva fare?

Si può sempre fare meglio. Forse un maggior coinvolgimento in piazza del Pdl o di Fratelli d’Italia, ma non  voglio polemizzare… I numeri parlano chiaro: il centrodestra porta a casa 13 consiglieri, il Movimento Cinque Stelle 7.

Da governatore del Lazio a capo dell’opposizione…

Beh, già ero consigliere regionale (con la Polverini presidente, però). L’abito mentale non cambia. Sono quello con maggiore esperienza e potrò dare qualche “consiglio”…

L’esclusione dal Parlamento brucia di più?

Non perché non ci sarò, ma per la storia della destra italiana, di un mondo che si è liquefatto, parcellizzato, e deve interrogarsi. Ignazio La Russa, per esempio, mi ha chiamato per congratularsi e mi ha fatto piacere… Da 150 parlamentari che rappresentavano chi viene dalla mia stessa storia siamo passati a 20.  Nove del partito di Giorgia Meloni e una decina nel Pdl. Oggi i numeri a due zeri sono di Grillo. Dovreste pubblicare on line la foto dei superstiti…

Addirittura?

Questo per dire che è il tema di fondo da affrontare tutti insieme senza rancori e ipocrisie. Guardiamoci dentro e interroghiamoci su dove vogliamo andare.

Messaggio a Zingaretti

Ha preso tanti voti a Roma città, ora si attrezzi per per dare pieni poteri a Roma capitale. E poi la svolta “epica”: togliere di mezzo le auto blu, si può fare anche domani.

In molti hanno apprezzato il suo galateo, Storax si è addolcito?

Zingaretti ha vinto con il 40 per cento ed è pienamente legittimato a governare, però deve capire che esistono milioni di persone che non la pensano come lui, ma come noi o come Grillo. Non possono ignorare questi “dettagli”. Galateo? Certo. Siami figli di una società incazzata e se anche la politica si incazza non è più credibile.

Che si è detto a porte chiuse con il sindaco Alemanno?

Abbiamo parlato delle prospettive su Roma, del lavoro che ci aspetta in vista del voto, che si muoverà soprattutto con le preferenze.

Si faranno le primarie del centrodestra?

Si possono anche fare, ma non sono taumaturgiche. A Bersani non hanno portato molto bene. Preferisco pensare alla sostanza e non alla forma. Io non credo che si andrà al ballottaggio tra Pd e Grillo. Sono pronto a scommettere.

E chi sarà il competitore del sindaco uscente? Sassoli?

Alla fine tireranno fuori dal cilindro Enrico Gasbarra.

Un evergreen. Partita aperta, insomma

Apertissima.  Berlusconi ha perso, anzi non è riuscito a vincere, per la sua campagna contro i piccoli partiti. Ha parlato di voto inutile e la gente lo ha rincorso. Chapeau al Cavaliere, ma poteva vincere. Ora torno al lavoro, alle 16 mi aspettano in redazione al Giornale d’Italia.

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