In Lombardia il Pd perde la sfida del candidato civico. Ambrosoli battuto, Maroni è il nuovo governatore

26 Feb 2013 21:37 - di Redazione

«Missione compiuta, la vittoria in Lombardia ci consente di aprire una fase nuova», è stato il primo commento del neogovernatore della Lombardia Roberto Maroni appena ha avuto piena consapevolezza della vittoria, sulla base delle proiezioni che in serata lo davano al 42,5%, con Umberto Ambrosoli del centrosinistra al 37,7%, Silvana Carcano (Movimento 5 Stelle) al 13,8%, Gabriele Albertini (centro) al 4,7%.  Non è bastato essere un candidato giovane, civico e con un cognome importante. Non è bastato godere di buona stampa e girare la Lombardia in lungo e in largo e coinvolgere nella campagna elettorale leader nazionali e locali. Umberto Ambrosoli è forse la più clamorosa delle sconfitte di questa tornata elettorale per il centrosinistra.  Troppo alta la montagna da rimontare rispetto a quella milanese, troppo difficile recuperare il milione di voti di scarto a favore del centrodestra nel 2010, anche se rispetto a Filippo Penati che perse di 23 punti contro Roberto Formigoni, Ambrosoli ha dato filo da torcere a Maroni, riducendo lo scarto a circa 5 punti. Ma alla fine, solo a Milano il vento è davvero cambiato, mentre nelle grandi province di Bergamo e Brescia il distacco è superiore alla doppia cifra, così come nella roccaforte leghista di Varese, per non parlare del plebiscito avuto da Maroni a Sondrio. Ma anche “andando oltre i partiti” e scegliendo un candidato civico, il centrosinistra ha perso, aprendo le consuete riflessioni su una coalizione che andava da moderati fuoriusciti dall’Udc fino a esponenti della Federazione della sinistra.«Poco fa mi ha telefonato Ambrosoli per farmi i complimenti, è un gesto che apprezzo, se rimarrà in Consiglio come spero, gli ho garantito un rapporto di leale collaborazione nel rispetto dei ruoli», ha spiegato Roberto Maroni nel corso della sua conferenza stampa, nella quale ha mostrato la sua grande soddisfazione, nonostante il crollo dei consensi per la Lega, a fronte del buon risultato del Pdl: «Questo era ciò che la Lega voleva, questo era il nostro obiettivo strategico, in coerenza con la linea politica uscita dal congresso riassunta nello slogan ‘“Prima il nord», ha detto ancora il neogovernatore.

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