Niente seggio alla moglie. E don Antonio si toglie i “bassolini” dalle scarpe

16 Gen 2013 17:24 - di Luca Maurelli

Bassolino è fuori di sé: «Sono incazzato», dichiara. Poi, passo dopo passo, come avrebbe detto nei suoi giorni migliori, sgrana un rosario di accuse e velate minacce ai suoi ex compagni. Secondo lui il Pd s’è chiuso alla società civile, agli intellettuali, ha mostrato il suo volto più burocratico, ha fatto peggio del Pci che “era un partito più aperto di questo”. E nelle urne, con le liste che sono state presentate in Campania, Bersani farà una figuraccia, altro che Berlinguer, lascia intendere, non troppo velatamente, in un’intervista al “Mattino”. L’ex imperatore di Napoli e della Campania, nel giorno in cui annuncia la chiusura della sua Fondazione Sudd (centro di studi politici a secco di contributi volontari) si toglie anche tanti “bassolini” dalle scarpe nei confronti di tutti i suoi “miracolati”, delfini e trote che negli anni del super-potere bassoliniano lo avevano affiancato fino a costruirsi solide posizioni politiche. E che adesso lo hanno abbandonato per dirigersi verso altri lidi, come spesso accade in politica, dove la riconoscenza è il sentimento del giorno dopo (il voto). Quei “miracolati” hanno lasciato che sua moglie, Anna Maria Carloni, senatrice uscente, peraltro molto attiva sul tema del sud e dei diritti civili, non strappasse un posto utile nelle primarie campane, dove invece è terminata al sedicesimo posto, che si è tradotto nel quindicesimo gradino della lista per la Camera (Campania 1). Posizione che, a meno di “miracoli”, non le garantirà il ritorno a Palazzo Madama. In Parlamento, invece, ci andrà la pupilla del suo ex pupillo, Andrea Cozzolino, che ha riservato all’ex bassoliniana Valeria Valente  i voti ereditati dall’ex governatore. Ma  vedremo a Montecitorio anche un altro giovane bassoliniano del giorno prima, Enzo Amendola, segretario regionale che aveva fiutato in tempo il declino del capo,  con buona pace  della Carloni e di Bassolino, che però, elegantemente, non cita mai il vero motivo della sua “incazzatura”. Ma che a tutti quelli che gli devono un “grazie” appare chiaro come un posto al sole.

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