Iniziano i saldi ma gli italiani hanno le tasche vuote

2 Gen 2013 16:58 - di Antonella Ambrosioni

Due gennaio. La scritta scaramantica “Fuck you recession” su una vetrina nel giorno dell’ apertura della stagione di saldi a Napoli non è tanto beneaugurante: negozi deserti e vie dello shopping non affollate hanno caratterizzato la giornata. Il via agli sconti è partito in tre regioni: Basilicata, Campania e Sicilia. Nel resto d’Italia appuntamento a sabato 5 gennaio. Ma stavolta le famiglie ci arriveranno con le tasche vuote, falcidiate da tasse, Imu, rincari tariffari. Secondo Confcommercio ogni famiglia spenderà in media 359 euro. Adusbef prevede un calo della spesa del 19%. Secondo i calcoli del Codacons, il budget sarà di 224 euro per nucleo familiare, dimezzato rispetto a 4 anni fa quando la media calcolata era di 450 euro. E anche se la spesa complessiva supererà i 2,1 miliardi, solo il 40% delle famiglie italiane potrà permettersi qualche acquisto. Rispetto allo scorso anno, invece, la previsione complessiva è di un meno 15%. Alla luce dell’andamento dei consumi di Natale è evidente, sottolineano Federconsumatori e Adusbef  che “le famiglie, dopo le scadenze di fine anno, hanno esaurito il proprio budget a disposizione, quindi saranno pochissimi coloro che si apprestano ad approfittare dei saldi”. Le previsioni di Confcommercio dunque “sono troppo positive e purtroppo non avranno riscontro nella realtà”.  “Le famiglie italiane non hanno più soldi”, afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi. Decisamente sotto tono l’andamento anche in Sicilia, dove Confcommercio registra un calo del 30 per cento delle presenze in stores e centri commerciali, nella prima parte della giornata di ieri , con punte che sfiorano il 50 per cento in alcune zone dell’isola, e stima una spesa media di circa 200-300 euro a famiglia.  A Palermo i negozi di via Roma, una delle strade dello shopping cittadino, sono rimasti semideserti. “In questo negozio tra le 9 e le 13″,  ha dichiarato Giovanni Puleo, responsabile della Sicilia Occidentale della catena Carpisa, che conta circa una decina di stores a Palermo e provincia, <c’é stato un calo del fatturato del 50 per cento, rispetto al 2012, negli altri punti vendita è stato del 30 per cento”. Per alcuni negozianti, però, il calo è imputabile anche alle vendite promozionali praticate nelle ultime due settimane di dicembre per incentivare i consumi nel periodo natalizio e stabilite da un decreto regionale dell’assessorato alle attività produttive.

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