Fuoco amico sul’Inno del Pd. «Brutto», «Freddo», «Dedicato a D’Alema…»

17 Gen 2013 12:38 - di Gloria Sabatini

«Bravo, Pier Luigi, tu si che te ne intendi di misura», gli manda a dire, con inusitata cortesia, Gianna Nannini. Ormai è ufficiale: il leader democratico ha scelto come inno elettorale una canzone dell’ultimo album dell’artista senese. «È bellissimo e da domani accompagnerà il Pd», spiega sl suo sito il segretario. “Bello è impossibile” verrebbe da dire: i creativi di largo del Nazareno mollano Vasco Rossi e la sua «Senso», finora colonna sonora del bersanismo, per l’ultima performance della rock star senese, dopo due anni di silenzio: un “usato sicuro”, perfetto per il profilo del leader democratico, decisamente pop più che rock. «Mi ricordo di te» è il ritornello.”Mi ricordo di te / che bello è vivere / se vivere è con te / ora soffia il vento / e soffia via con te”. «Soffia il vento» è meno aggressivo dell’evergreen «il vento soffia ancora». L’“Inno” è accompagnato da un filmato in cui Bersani mostra la tranquillità del suo modo di essere e di questa «forza tranquilla». Da De Gregori, Jovanotti e Fossati, con la straordinaria “Canzone popolare”, il salto è notevole e in tanti, sulla rete, sono perplessi. Il primo a storcere il naso di buon mattino è Stefano Menichini, direttore di Europa:«L’inno non mi piace», taglia corto. Sui social network non si contano ironie e bocciatura: «Ce ne faremo una ragione…», twitta un elettore. «Mi ricordo di te? Speriamo che l’inno scelto da Bersani non sia dedicato a D’Alema», ironizza Cecilia. «È una chiavica», commenta un bersaniano doc. Il regalo della Nannini compare da ieri sul sito dell’ex ministro insieme a un video-spot che riprende il play off della campagna “l’Italia giusta”. Giusta, sobria, normale, non a caso la copertina del disco ritrae Gianna vestita con un saio francescano. Matteo Renzi avrebbe preferito altro: «Mi piacerebbe che l’inno lo scrivessero i Muse, “Resistance” del gruppo musicale britannico ha accompagnato tutte le convention dei rottamatori». Solo solo canzonette si dirà, ma la scelta di Bersani “dà l’impressione di un abbassamento dell’asticella – si legge sul sito di “Europa” – è indubitabile che la “Canzone popolare”, alzati, che si sta alzando, fu la song del grande riscatto, “La Vita da mediano” alludeva a un Prodi costruttivo, “Mi fido di te” si confaceva alla superpersonalizzazione veltroniana. La nuova canzoncina del Pd non scalderà il popolo democratico».

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *