Fratelli d’Italia in tour contro banchieri e alta finanza: «Siamo noi il nuovo centrodestra»

26 Gen 2013 20:02 - di Redazione

“Parte oggi la campagna dei Fratelli d’Italia che girerà tutto il paese per dare voce all’Italia offesa e che vive una pesante crisi sociale”. Così Ignazio La Russa alla convention dei Fratelli d’Italia al palazzo dei Congressi dell’Eur dove si sono dati appuntamento migliaia di militanti usciti dal Pdl “per far rinascere il centrodestra come avremmo voluto”. Anche se l’alleanza con Berlusconi non è messa in discussione, La Russa parla della necessità di “dare nuova credibilità alla politica dove nessun candidato è condannato o è impresentabile” e lancia Giorgia Meloni come candidato premier della nuova formazione. L’ex ministro ha spiegato che da domani Fratelli d’Italia farà tappa in diverse città a cominciare da Siena dove Giorgia Meloni e Massimo Corsaro (ex vice presidente del Pdl alla Camera) denunceranno “i guasti della finanza rossa”. Altra tappa il centro siderurgico dell’Ilva di Taranto per portare solidarietà agli operai. Le successive tappe del tour sempre con la presenza di uno dei tre fondatori di Fratelli d’Italia (La Russa, Meloni e Crosetto) saranno sempre caratterizzate da flash-mob e toccheranno: il 3 febbraio Napoli per la disoccupazione giovanile; il 10 febbraio Trieste per la giornata del ricordo sulle Foibe. Successivamente oltre a Taranto, a Brescia a sostegno delle famiglie e delle donne assassinate per stalking; a Reggio contro la criminalità organizzata; a Roma, davanti ad Equitalia e al Catasto, per i vessati dall’Imu e dalle tasse; a Busto, davanti “una delle carceri meno sicure dell’Italia per solidarizzare con la Polizia penitenziaria e chiedere carceri a dimensione umana e non l’amnistia per i detenuti”. Altra tappa del tour di Fdi a Milano per l’introduzione del reato di omicidio stradale. La Russa annuncia anche iniziative a Livorno e a Venezia a sostegno delle forze armate impegnate nelle missioni internazionali con l’impegno di far di tutto per far rientrare in Italia i marò trattenuti in India.

“Siamo il centrodestra che si può votare a testa alta, senza compagni di viaggio di cui ci si deve vergognare”, esordisce Giorgia Meloni. “Siamo una destra – dice Meloni – che vuol stare dalla stessa parte confermando una scelta di campo in un sistema che deve restare bipolare”. “Noi siamo contro quella sinistra amica di banche e poteri forti, noi stiamo con i giovani e i precari”. E aggiunge rivolta a Gianfranco Fini: “Non accettiamo – dice – lezioni da chi viene dalla destra e ora sostiene la balena bianca capitanata da quell’oligarca di Monti”. Ma la candidata di Fratelli d’Italia alle elezioni riserva l’ultima stoccata a Bersani: “Voglio dirgli che in quel genere di manifesti in cui appare non potrà vincere mai perché è più grigio di come appare nella serie degli Sgommati”.

La Russa ha poi chiarito che FdI è indisponibile ad un’alleanza con Monti: “Se per avventura i nostri alleati – scandisce La Russa – dopo le elezioni decidessero di essere disponibili ad un governo tecnico o ad un governo di ammucchiata con la sinistra noi staremo all’opposizione, è un impegno solenne”. Dalla platea, formata in gran parte da elettori dell’ex An, parte un lungo applauso. “Noi – aggiunge – volevamo un centrodestra in cui non si deve essere imbarazzati dalle persone che ti sono accanto. Il centrodestra come era diventato – ribadisce – non ci piaceva più. Un partito unico alternativo alla sinistra era nato ma assieme alle cose buone ci sono state metodologie e errori che non hanno più consentito di avere un centrodestra come lo avevamo sognato”.

“Mai a braccetto con gli alti poteri della finanza che sia a Siena o a Londra”, aggiunge Guido Crosetto tra gli applausi. “Noi non dobbiamo rispondere a qualche amico finanziere, a qualche banchiere, per questo noi abbiamo la libertà mentale di difendere quegli operai che la sinistra ha abbandonato per aiutare i banchieri”. Secondo Crosetto, Fratelli d’Italia, deve essere “il muro tra famiglie, aziende e singoli, e l’arroganza di uno Stato che li mette nelle condizioni di non sopravvivere con la sua politica fiscale”.

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