Contrordine compagni: Ulivieri torna in campo

4 Gen 2013 17:00 - di Redattore 92

Dopo la gaffe una soluzione che suona come un implicito autogol. A furor di popolo (e di critiche) gli elettori di Sinistra e libertà hanno fatto ripescare l’ex allenatore di calcio Renzo Ulivieri nella lista elettorale per la Toscana. «Venendo incontro alle sollecitazioni che provengono dai militanti e dalle organizzazioni territoriali della Toscana, cambia la testa di lista di Sinistra Ecologia Libertà per il Senato», si legge in una nota del partito di Vendola. «Pape Diew, diventa capolista di Sel per il Senato in Veneto. In Toscana pertanto la lista sarà così composta: Alessia Petraglia, Renzo Ulivieri, Pape Diew. Un ringraziamento va alla disponibilità dimostrata da Pape Diew nel trovare insieme ai vincitori delle primarie Petraglia e Ulivieri e al nazionale una soluzione ad una situazione venutasi a creare. Una soluzione – si conclude la nota dell’ufficio stampa – che permetterà di valorizzare appieno le capacità e la passione di Pape, di Alessia e di Renzo e che permetterà di dare slancio alla campagna elettorale di Sel sia in Toscana che in Veneto, per garantire al Paese una stagione di cambiamento». A fine dicembre undicimila e trecento elettori toscani avevano partecipato alle primarie per scegliere i candidati in Parlamento di Sinistra Ecologia e Libertà. Gli elettori toscani che dovevano scegliere i candidati in Parlamento avevano detto la loro, ma i voti erano stati vanificati. A farne le spese proprio Ulivieri, presidente dell’associazione allenatori, classificatosi secondo alle primarie per il Senato, ma fatto slittare al quarto posto nella lista per Palazzo Madama della Toscana. Una posizione che, a meno di un successo impensabile di Sinistra e libertà alle elezioni del 24 e 25 febbraio, non gli consentirà di essere eletto.  L’ex allenatore di Napoli e Bologna alle primarie del 29 dicembre aveva ottenuto 2.122 voti arrivando secondo, subito dietro ad Alessia Petraglia (2.325 voti), ex consigliera regionale toscana. Non aveva tenuto conto delle logiche di partito. Lui si era prontamente adeguato: «Io in queste cose sono un po’ soldato: non è una scelta che dipende da me». Non s’erano invece adeguati i militanti toscani, che si erano sentiti presi in giro e che hanno inondato di mail e di post il partito.

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