Bersani si riscopre chierichetto e parla con Dio: “Ti prego, perdi lo stampino del Cav”

30 Gen 2013 19:50 - di Girolamo Fragalà

La paura di essere acciuffato a pochi metri dal traguardo e la tensione della campagna elettorale giocano brutti scherzi. E Bersani, per non esserne travolto, si è affidato alle preghiere: «Speriamo che Dio abbia perso lo stampino di Berlusconi», ha detto quasi sospirando. E ha spiegato anche il perché: «È arrivato dicendo che schifava la politica, schifava lo Stato, schifava il fisco, schifava tutto…». Vada all’inferno, quindi, e il Padreterno non ne faccia altri simili. Una preghiera particolare, quella del leader del Pd. Che forse ha cercato di scavare nei ricordi, costruendosi però una religione tutta sua. Tra verità, confessioni e voci, si sa che lui svolgeva in Chiesa il servizio di chierichetto (e anche allora era irrequieto perché sembra che organizzò uno sciopero dei chierichetti per protestare contro il parroco). La famiglia di Bersani ha ricordato che, da cattolica e democristiana, rimase sconvolta dalla scelta del figlio di militare nel Pci e la madre richiamò a casa il fratello, sacerdote missionario, per parlargli e convincerlo a cambiare idea. Non gli riuscì, ma qualcosa degli insegnamenti dello zio sacerdote si sperava gli restasse dentro. E invece no, perché – nel rivolgersi a Dio per aiutarlo contro Berlusconi – ha dimenticato che nelle preghiere non si parla mai male degli altri, la lezione dell’«ama il prossimo tuo come te stesso» non l’ha affatto imparata. Non a caso, immediatamente dopo, Bersani ha aggiunto: «Il nostro obiettivo è mandare a casa il Cavaliere una volta per tutte», recuperando quell’antiberlusconismo di maniera che è stato il piatto prelibato di tutte le campagne elettorali del centrosinistra e che, a conti fatti, non ha portato poi tanta fortuna al Pd. Il bello del discorso di Bersani è anche il finale: «La differenza tra noi e il centrodestra è che noi quando la colpa è nostra è nostra, mentre quelli quando la colpa sarebbe loro dicono che è degli altri». Per dire cose di questo genere — proprio nei giorni in cui è scoppiato lo scandalo del Monte dei Paschi, con il Pd che minaccia di “sbranare” pur di non ammettere nemmeno una piccola colpa – ci vuole davvero una gran dose di coraggio. Oppure ci si sente protetti dal Cielo. Ma non è certo questo il caso di Bersani. Che ha solo paura di perdere una scommessa che considerava già vinta.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *