Anche al Pd non tornano i conti su Monti: «Ha solo nascosto la polvere?»

11 Gen 2013 11:19 - di Antonella Ambrosioni

Il mattino ha l’oro in bocca, ma non per Mario Monti, che si vede attaccato da Pierluigi Bersani dai microfoni di Radio Anch’io. Il segretario Pd gli dà un avvertimento, paradossalmente usando gli stessi argomenti cari a Berlusconi e affrontati anche da Santoro: «È sbagliato il “trionfalismo”, è vero che l’Italia ha evitato il “baratro”, ma il 2013 sarà difficile». E sfoderando di buon mattino l’ennesimo proverbio, aggiunge riguardo ai conti pubblici: «Dobbiamo vedere se l’obiettivo che ci siamo posti del pareggio di bilancio è centrato. Bisogna vedere se la crescita è quella delle previsioni. Bisogna vedere verso febbraio marzo “quanta polvere è stata messa sotto il tappeto”». Non sfuggirà la pantomima, visto che già aleggia l’accordo con Monti, partner designato per poter governare in caso di vittoria elettorale.  La nebbia che avvolge l’Italia dalle prime ore del mattino è nulla di fronte all’opacità delle intenzioni programmatiche espresse dai due, che non si sa se definire avversari o quasi alleati. Diverse, infatti, le frecciate lanciate a Monti durante l’intervista su Radio 1: «Ancora non ho avuto risposta da che parte stia», incalza il segretario Pd riguardo alla questione Lombardia: «Io ancora questa risposta non ce l’ho. Mi spiace che non abbia riflettuto sulla possibilità di dare una mano a una candidatura civica» come quella di Ambrosoli, ha detto Bersani che strapazza  ancora un po’ il premier uscente: «Chi dice che non c’è più destra né sinistra è di fronte a un singolare problema: dagli Stati Uniti alle democrazie europee, esiste questo elemento di campo. Quindi, chi la pensa così – è il ragionamento di Bersani – non può sottrarsi a una domanda: ma, per esempio, tu in Europa con chi ti metteresti, dov’è seduto Berlusconi, Orban o Hollande?», si chiede, tornando non tanto velatamente a sollecitare Mario Monti a chiarire quale sia la sua collocazione politica.

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