La Littizzetto offende, la sinistra gioisce

11 Dic 2012 0:03 - di Desiree Ragazzi

C’era da aspettarselo, rimasti in religioso silenzio per un anno ora gli antiberlusconiani di professione resuscitano e ritrovano nuova linfa. È bastato solo l’annuncio del ritorno del Cavaliere per ridare forza vitale a Serena Dandini, a Roberto Saviano e a tanti altri ancora. In pochi giorni i soli noti hanno dato il massimo con una profusione di dichiarazioni e commenti tutti rigorosamente al vetriolo. E la sinistra e i suoi alleati gioiscono. L’ultima “performance” è quella di Luciana Littizzetto che, a Che tempo che fa andato in onda domenica sera su Raitre, si è scatenata con insulti contro l’ex premier: «Berlusconi torna e lo fa quando il Paese si sta riprendendo. Lui deve intervenire per salvare il Paese. Noi ci siamo rotti le balle, lo capite che quando vi vediamo ci si chiude lo stomaco e si aprono le vie di smaltimento?». E ancora: «Noi ci siamo fatti un mazzo così. Adesso basta. Abbiamo tirato la cinghia, adesso io non dico avere pudore, che è un sentimento antico, ma una pragmatica sensazione di aver rotto il c… no?». La sala di Che tempo che fa dichiaratamente antiberlusconiana ha applaudito soddisfatta. Per molti le parole offensive della Littizzetto sono state dolci melodie, ma non tutti la pensano alla stessa maniera e all’indomani della trasmissione si è scatenato il putiferio.

La Vigilanza
«Gli antiberlusconiani – ha detto il vicepresidente della Vigilanza, Giorgio Lainati – sono impazziti di gioia domenica sera per i nuovi insulti della Littizzetto a Berlusconi lanciati ovviamente dai canali delle tv pubblica: quella pagata dai soldi di sedici milioni di famiglie. Fortunatamente per gli italiani, non sono tutte di sinistra. Da anni Fazio e i suoi sodali con la solita scusa degli ospiti intellettuali di turno vanno a testa bassa contro Silvio Berlusconi comunque e con qualsiasi motivazione. Dopo averlo ignorato per un anno, appena Berlusconi ha annunciato il ritorno in campo, i conduttori militarizzati della sinistra hanno immediatamente riaperto il fuoco contro di lui. Ci aspettiamo un immediato intervento del presidente della Rai Tarantola e del dg Gubitosi per tutelare la dignità del servizio pubblico e di quei milioni di abbonati – ha aggiunto l’esponente del Pdl – non di sinistra che non hanno esultato per le esternazioni della Littizzetto». Lainati ha poi osservato che «in difesa della Littizzetto scenderanno in campo tutti quelli che sono animati dal solito odio personale contro Berlusconi, da Bersani a Casini a Fini. Il vero problema è che la sinistra, insieme a suoi nuovi alleati Casini e Fini, farà di tutto per utilizzare a suo piacimento la tv pubblica, come dimostra il caso del presidente uscente della Camera. Gianfranco Fini – ha concluso Lainati – negli ultimi due anni ha partecipato come un qualsiasi esponente politico a diverse puntate di talk show come Ballarò, Che tempo che fa, e quella condotta da Santoro sentendosi a suo agio e attaccando constantemente il Pdl e i suoi esponenti». Sulla stessa linea anche il consigliere di amministrazione della Rai Antonio Verro: «L’autonomia editoriale e la libertà di satira rappresentano valori fondamentali per il servizio pubblico ma non si può arrivare a tollerare espliciti insulti in diretta tv di fronte a milioni di persone. Le parole che Luciana Littizzetto ha espresso su Berlusconi, di satirico hanno ben poco». Verro ha sostenuto di nutrire «rispetto per le idee politiche della Littizzetto anche se diverse dalle mie, ma non credo che la Rai debba diventare il suo megafono o il suo pulpito. Gli artisti, specialmente quelli più pagati e apprezzati dal grande pubblico, dovrebbero comprendere di avere anche maggiori responsabilità nei confronti dei cittadini. Tuttavia a volte, e purtroppo sempre più spesso, sembrano dimenticare quale sia il loro vero ruolo in televisione e finiscono così per trasformarsi in predicatori».

L’Osservatorio dei minori
È sceso in campo anche il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l’Infanzia: «Che gli italiani abbiano un animo esacerbato a causa delle vicende politiche è un dato di fatto, ma che sia la comica Luciana Littizzetto a rappresentarne le ragioni con un linguaggio estremamente scurrile, in fascia protetta e da uno dei canali della Tv di Stato è davvero troppo». Così com’è troppo, ha aggiunto Marziale, «il tempo trascorso rispetto ad una presa di posizione che gli amministratori della Rai sono tenuti a prendere per evitare che le trasgressioni ad una legge in vigore per la tutela dell’Infanzia debordino ulteriormente».
Marziale, che ha lavorato nella commissione ministeriale preposta alla stesura del Codice Tv e Minori, recepito dalla legge per il riordino dell’assetto radiotelevisivo, si è detto dice «sconcertato, non già per il solito linguaggio edulcorato della comica Littizzetto, bensì dal costante ed incalzante mancato rispetto delle regole. Segno evidente e inconfutabile che della tutela dei minori in Italia non interessa a nessuno».

I vertici dell’azienda
E nel pomeriggio le agenzie hanno battuto la notizia che in mattinata il dg Rai Luigi Gubitosi avrebbe incontrato il direttore di Raitre Antonio Di Bella invitandolo a dare indicazioni ai conduttori e alla struttura di Raitre che si occupa di Che tempo che fa affinché abbiano maggior rispetto e maggiore attenzione nei confronti di tutti gli esponenti politici ed evitino eccessi.

 

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