Bersani teme di spaventare la Ue: «Nichi? Ci aiuta solo sull’ecologia…

14 Dic 2012 8:00 - di Giovanni Trotta

Pierluigi Bersani parla già da premier. Confortato in parte dai sondaggi ma più che altro dalla stampa e dai suoi amici all’estero (come l’impopolare Hollande), il leader del Pd mette le cose in chiaro individuando per prima cosa i nemici da battere. «La democrazia è la sfida delle elezioni – dice al tedesco “Die Welt” – che ha come «avversari: il populismo, Berlusconi, la Lega nord, l’ex comico Beppe Grillo». Ma ne sottace un altro che potrebbe essere non meno infido dei precedenti: Nichi Vendola. Il governatore della Puglia infatti è guardato con timore da Bersani, perché sa, o almeno pensa, che potrebbe fargli perdere i cinsensi dei famosi “moderati”, termine magico acchiappa-voti, per questo pur non rinnegandolo ne limita la partecipazione alla sinistra che verrà: «Sel è un partito prezioso e portatore di sensibilità sui temi ambientali e dei diritti», ma a quanto pare niente di più. Sennò i “moderati” si spaventano. Proseguendo l’intervista al quotidiano conservatore, il capo del centrosinistra assicura che «vogliamo proseguire le riforme e metterne altre in cantiere. Abbiamo bisogno di norme più severe per la pubblica amministrazione contro la corruzione, per una legge sul finanziamento dei partiti, per i diritti dei cittadini». Fra i progetti citati «l’alleggerimento dell’esistenza delle imprese, rendere più efficiente la giustizia, continuare a combattere l’evasione fiscale», e portare avanti una politica industriale innovativa. Oltre alle buone intenzioni, però, Bersani qualcosa ha detto: «A cominciare dal riconoscimento delle unioni civili, che faremo sulla base della legge tedesca, così sul lavoro. Cominciamo a fare anche un riformismo alla tedesca. E voglio vedere chi può obiettare», ha aggiunto ironizzando sul fatto che sia le unioni di fatto sia l’art.18 sono in linea con le leggi tedesche. E subito garantisce: «Noi progressisti siamo generosi e disponibili a un incontro con il centro. Non sono sicuro che questo accadrà, ma noi andremo con uno sguardo largo», assicura Bersani, qualsiasi cosa significhi. In ogni caso, garantisce a Monti che non perderà il posto: «Ho detto a Monti e anche pubblicamente che la sua figura deve continuare ad avere un ruolo. Il giorno dopo le elezioni, se vincessi, farei con lui il primo colloquio per valutare insieme perché non posso essere io a dare la destinazione d’uso ma confermo l’assoluta intenzione di vedere Monti impegnato sul grande fronte italiano». E poi non ce la fa più, ci ricasca: dopo aver detto che non avrebbe fatto la campagna elettorale su Berlusconi, parla ancora di lui, e critica i giornali che se ne occupano: «Basta una giravolta di Berlusconi per risolvere il problema delle prime pagine. Sono esterrefatto. Berlusconi non vincerà, cerca di salvare il salvabile ma io non intendo fare una campagna elettorale su Berlusconi sì o no. Gli italiani hanno gli elementi per decidere e decideranno che perde». Se lo dice lui…
La tirata di Bersani viene inquadrata dal leader del Prc Paolo Ferrero, che nota che «è evidente che l’intenzione del Pd è quella di continuare le politiche di Monti, dall’austerity, all’applicazione del Fiscal compact fino alla conferma della manomissione dell’articolo 18 e della controriforma delle pensioni. Per questo Bersani si propone di aprire al centro, non certo a sinistra, dopo le elezioni», dice Ferrero, che aggiunge: «In pratica Bersani vuole rifare il governo Monti senza Berlusconi: non è questo che serve per uscire dalla crisi e ai lavoratori dalla condizione disastrosa in cui sono stati fatti precipitare». Come se non bastasse, ci si mette anche Di Pietro, leader dell’Idv: «Stiamo completando la raccolta delle firme per abrogare le modifiche apportate dal governo Monti all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e per ripristinare i diritti previsti dal contratto nazionale. Nel comitato promotore vi è anche Nicki Vendola, che fa parte della coalizione “Italia bene comune”, dal quale ci aspettiamo che richiami ai propri doveri la coalizione su questo delicatissimo tema»…

 

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