Il Ppe al centro della costruzione del mondo che verrà

20 Set 2012 21:02 - di

Il Partito popolare europeo deve porsi al centro dell’impegno dell’Unione europea nell’evoluzione del mondo attuale. Ciò che stiamo vivendo va ben oltre che una crisi economica, sociale o politica. Quello che stiamo vivendo, come ha ottimamente spiegato nella sua campagna per le presidenziali Nicolas Sarkozy, è la fine di un mondo che stenta a morire e l’avvento di un mondo nuovo. Il mondo che sta terminando è caratterizzato da tre elementi: l’esplosione demografica, la rarefazione delle risorse naturali, la necessità di trovare una soluzione all’equazione clima-energia. Stiamo entrando in una nuova fase mondiale che si apre con la situazione odierna e finirà tra 50 o 100 anni con l’avvento di un governo planetario. Abbiamo il dovere di poter garantire ai nostri popoli che questa evoluzione si realizzerà nella pace e con la democrazia. Il Ppe dispone, attraverso la sua storia di successi e prove affrontate, dell’esperienza necessaria per essere partecipe della costruzione di un mondo di pace, di prosperità e di fratellanza tra i popoli. L’Europa deve innanzitutto portare a termine il consolidamento della sua governance. L’Europa è una porzione di mondo che ha conosciuto ogni genere di riuscita e ogni genere di sofferenza che ai popoli sia dato di conoscere: guerre civili, guerre di religione, il giogo dei totalitarismi e la lotta contro le dittature, successi (prosperità) ed errori (eccessivo indebitamento degli Stati). L’Europa è il solo luogo nel mondo dove si sia sperimentata una moneta comune a più nazioni. L’Europa può fallire. Il Ppe, facendo leva sui propri valori, deve essere centrale nel successo del progetto europeo, che potrà fare da esempio nella prospettiva di una governance planetaria. Ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo prima di tutto realizzare il consolidamento di una governance europea, propedeutica alla costruzione di un’unione di Stati attraverso una forma più strutturata che resta ancora da immaginare e realizzare. L’Europa deve coltivare la propria educazione e la ricerca scientifica. La lotta all’ignoranza non dovrà mai cessare. Le grandi sfide dell’umanità, tra cui l’equazione energia-clima, saranno vinte dal genio scientifico dell’umanità e dalla saggezza dei suoi dirigenti. Il Ppe fa parte di quelle formazioni politiche in grado di sostenere l’eccellenza scientifica non perdendo di vista i propri valori umanisti. E questo è indispensabile per la competitività del continente europeo e delle imprese europee. L’Europa deve essere uno spazio di libertà, di sicurezza e di giustizia. Gli europei sono legati alla propria libertà di movimento, di espressione e di azione ma sanno anche che la libertà non può essere concepita come disgiunta dalla sicurezza. La libertà senza sicurezza è l’anarchia; e la sicurezza senza libertà è dittatura. Gli europei, in virtù del proprio passato e avendo combattuto contro le dittature, conoscono il prezzo della libertà. Vogliono quindi uno spazio in cui si coniughi sicurezza e giustizia. La difesa europea sarà, anch’essa, un obiettivo determinante nel momento in cui gli stati membri si trovano nella necessità di fare economie e, quindi, immaginare possibilità di mutualizzare le spese pubbliche. Il Ppe è un partito capace di concepire una difesa e una sicurezza in cui i cittadini possano avere fiducia. L’Europa deve incoraggiare il dialogo interreligioso tra le nostre tre religioni rivelate. Noi politici non saremo in grado di gestire gli aspetti temporali se non ci sarà pace spirituale. Attraverso il dialogo con le istituzioni religiose, il Ppe e il suo gruppo al Parlamento europeo contribuiscono al riavvicinamento delle tre religioni rivelate (israelita, cristiana e islamica, in ordine di rivelazione). Gli sforzi fatti dalle formazioni politiche europee per la democrazia e la pace tra i loro popoli, devono essere continuati, nel rispetto di ciascuno e specialmente del principio di laicità, dai capi delle diverse religioni al fine di raggiungere un livello di dialogo che realizzi la pace spirituale tra gli europei nel rispetto delle proprie diversità confessionali. Questo percorso permetterà all’Occidente di preparare il dialogo finale necessario a realizzare una governance planetaria e cioè quello tra Oriente e Occidente. A tal riguardo, le relazioni tra l’Unione europea e la Russia, ponte tra l’Europa e l’Asia, saranno prioritarie. L’Europa deve essere al servizio del mondo. Nella costruzione mondiale che si annuncia, l’Europa può fornire un contributo prezioso risultante dai traguardi raggiunti e dalle tragedie vissute. Il Ppe, che è centrale nella costruzione europea, deve fare di tutto affinché progredisca l’idea d’Europa che, a causa della crisi e degli errori delle democrazie, rischia di spegnersi riconsegnando così gli Stati nelle mani dei demagoghi. Il Ppe deve essere la speranza della nostra gioventù europea, che ha come missione suprema di costruire, assieme ai giovani degli altri continenti, nella pace e nella democrazia, il nuovo mondo che sta prendendo forma e che nulla avrà a che vedere con il vecchio mondo che sta morendo sotto i nostri occhi.

*Presidente della delegazione francese del gruppo Ppe al Parlamento europeo

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