«A Hollywood c’è gente più a sinistra di Lenin…». Così parlò Clint Eastwood

7 Set 2012 20:31 - di

«Grazie mille. Grazie. Grazie tanto. Grazie.
Tenete da parte qualche applauso anche per Mitt (Romney ndr).
Lo so cosa state pensando: ma che ci fa uno del mondo del cinema qui? Sapete, ci sono tanti di sinistra là, addirittura più a sinistra di Lenin. Ma questo è quello che pensa la gente, nella realtà non è così. Ci sono molte persone conservatrici, moderate, Repubblicane, e Democratiche a Hollywood. È solo che le persone conservatrici, per definizione stessa del termine, giocano a carte nascoste. Non vanno in giro a sbandierarlo. Ma esistono, credetemi, ci sono. Penso che alcuni, infatti, stanno qui a Tampa. Ho visto John Voigt (l’attore padre di Angelina Jolie ndr), e molte altre persone qui in città. John è qui, un vincitore di premi Oscar. Una persona eccezionale. Questa gente la pensa allo stesso modo, come tutti noi.
Dunque, ho il signor Obama seduto qui a fianco a me (indicando la sedia vuota ndr). E stavo giusto per fargli alcune domande. Sapete, mi ricordo tre anni e mezzo fa, quando il signor Obama vinse le elezioni. E sebbene non fossi un suo gran sostenitore, l’ho seguito quella notte quando si parlò di speranza e cambiamento, del «Yes we can», e fuori era buio ma bello, la gente accendeva le candeline. E quello che dicevano, pensavo, è fantastico. Tutti piangevano, Oprah (la conduttrice afroamericana Oprah Winfrey, secondo la classifica di “Forbes” la donna più potente del mondo dopo Michelle Obama ndr) piangeva, perfino io piangevo.
Ma poi ho pianto ancora di più quando ho scoperto che ci sono 23 milioni di disoccupati in questo Paese. Insomma, ecco un buon motivo per piangere perché questa é davvero una disgrazia, una disgrazia nazionale, e non abbiamo fatto abbastanza, ovviamente: questa amministrazione non ha fatto abbastanza per sanarla. Non c’è stata una volontà abbastanza forte (di risolvere il problema), penso quindi che ora forse sia arrivato il momento che qualcun altro si faccia carico di risolvere il problema.
Dunque, dunque, signor Presidente, come fai adesso a parlare delle promesse che hai fatto quando ti sei candidato alle elezioni, come fai a giustificare (il fatto di non averle mantenute), come fai? Cioè voglio dire, che gli dici alla gente? Che fai? Tu lo sai, io lo so, la gente a questo punto comincia a porsi delle domande. Tu no? Non sai più come fare.
Bene, so che perfino alcune persone del tuo stesso partito erano molto deluse quando non hai chiuso Gitmo (il carcere di Guantanamo ndr). Allora ho pensato che, forse, perché chiudere Gitmo dopo che ci abbiamo speso così tanti soldi? Ma forse sarebbe stata solo una giustificazione. Bene, che intendi che devo tacere? Ok, pensavo che fosse solo perché qualcuno ha avuto la stupida idea di processare i terroristi nel centro di New York City. Forse era quello il motivo. Però te lo devo riconoscere. Ti devo dare credito là dove meriti credito. Alla fine ce l’hai fatta a dominarlo (il terrorismo). Ora andiamo avanti. Lo so, eri contro la guerra in Iraq e va bene. Ma pensavi che la guerra in Afghanistan fosse giusta. Sai, voglio dire, pensavi che ne valesse la pena. Non ci siamo però consultati con i russi per vedere come hanno fatto loro lì per dieci anni.
Ma l’abbiamo fatto comunque, e credo sia importante pensarci su. Se non ricordo male, tu stesso hai fatto riferimento a una possibile data-obiettivo per riportare tutti (i nostri soldati) a casa e l’hai annunciata. Ma io credo che il signor Romney abbia fatto l’unica domanda intelligente. Ha detto: «Perché Obama annunci ora la data? Perché non li riporti tutti a casa domani mattina?».
A questo punto ho pensato, ecco qua, non posso stare zitto. Tocca a me. Quindi, dobbiamo parlarne un po’. E poi, ho pensato, tutte quelle promesse non mantenute e poi – cosa? Cosa vuoi che dica a Romney? Ma tutti noi sappiamo che è Joe Biden il vero l’intellettuale del Partito Democratico. Una sorta di ghigno retto da un corpo inerte.
E credo che ci sia molto da fare e che il signor Romney e il signor Ryan siano due candidati che ce la possono fare. Vedi, Obama, ho sempre pensato che non fosse una buona idea che un avvocato (Obama è avvocato ndr) diventasse presidente. Gli avvocati sono sempre affaccendati. Sai, hanno imparato a disquisire su tutto, a pesare tutto e a soppesare le questioni, e fanno sempre gli avvocati del diavolo, cavillando su questo e su quello. Penso invece che sia arrivato il momento di cambiare. Tu che ne pensi Obama, magari di lasciare il posto a un imprenditore? Come la vedi? Un imprenditore di successo, un “imprenditore stellare”. E credo sia arrivata l’ora, quindi che tu ti faccia semplicemente da parte. Il signor Romney può prendere il tuo posto. Tranquillo, potrai ancora usare l’aereo, però uno più piccolo. Non come quell’enorme succhia-benzina che usi quando vai da un college all’altro parlando delle borse di studio per gli studenti. Tu sei un uomo ecologico. Perché mai vuoi continuare a girare su quel carro armato volante? Vorrei soltanto aggiungere una cosa, signore e signori. Una cosa che secondo me è molto importante. Ed è che, voi, noi, noi siamo i padroni di questo Paese.
Sì, questo Paese ci appartiene. E non sei tu Obama il proprietario né tantomeno lo sono i politici. I politici sono solo i nostri dipendenti. Di anno in anno vengono a farci visita elemosinando i nostri voti, è sempre la stessa vecchia storia. Ma credo che sia importante che voi vi rendiate conto che voi americani siete i migliori al mondo. E sia che siate Democratici, Repubblicani, Libertari o chissà cosa, restate i migliori. E non dobbiamo mai dimenticarcelo. E quando c’è della gente che non fa il suo dovere, dobbiamo mandarli via. Mandarli a casa. Ricordatevelo. E sto parlando a nome di tutti. Quello che sto dicendo è che non dobbiamo essere dei masochisti metallici e votare per qualcuno che non vogliamo veramente al potere solo perché sembrano avere la faccia da bravi ragazzi, oppure che non sembrano poi così perbene se guardate alcuni recenti spot che girano in questo momento. Va bene. Lo dico?
Avanti…
(PUBBLICO: «…dà un senso alla mia giornata» («Avanti, dà un senso alla mia giornata» è la frase cult dei film dell’ispettore Callaghan tradotta nella versione italiana in “Coraggio, fatti ammazzare” ndr)  Grazie. Grazie tanto». (traduzione Silvia Marchetti)

Il video integrale

Commenti