Zingaretti, ovvero il grande bluff Il Pdl smaschera la sua… nullità

16 Lug 2012 20:33 - di

«Ne abbiamo fatte di tutti i colori», recita l’invito che Nicola Zingaretti, il presidente della Provincia di Roma nonché aspirante candidato del centrosinistra al Campidoglio, ha distribuito come compendio per raccontare le sorti della sua amministrazione. «Questa volta non ha tutti i torti, o meglio li ha proprio tutti», gli hanno risposto in coro capogruppo e consiglieri del Pdl alla Provincia. Per dimostrarlo ieri, nel giorno in cui Zingaretti ha previsto una festa di piazza per rievocare quattro anni di presidenza, l’opposizione di centrodestra ha presentato un vero e proprio dossier con il compito di smascherare «il più grande bluff della nostra regione: la Giunta provinciale romana».
L’intitolazione dello studio, in effetti, è tutta un programma: “La vera storia dell’amministrazione Zingaretti: oltre agli annunci e agli sprechi il nulla”. «Proprio di questo si tratta – ha spiegato Andrea Simonelli, capogruppo del Pdl a Palazzo Valentini – di un’amministrazione che, al di là della spettacolarizzazione, è stata tutt’altro che efficiente e sobria come il presidente vuol far intendere». Dal gazebo situato di fronte la sede della Provincia Simonelli ha raccontato come «troppi effetti speciali abbiamo visto in questi anni: a partire da uno spreco come quello della nuova sede dell’Ente, che ci sembra del tutto antistorico e inutile. Per non parlare dei disservizi causati ai cittadini disabili da Metrebus o dei soldi a palate utilizzati per le fantomatiche consulenze». Il risultato di tutto questo sono quasi trenta pagine di approfondimento sulla (mala) condotta dell’amministrazione di centrosinistra. A partire da scuole, strade e assistenza, che sono i punti sui quali l’ente avrebbe dovuto applicarsi in modo specifico. Un esempio è l’edilizia scolastica, dove – come ha spiegato Federico Iadicicco, consigliere provinciale – «possiamo riscontrare un immobilismo che unisce fatalmente la Giunta Gasbarra e quella Zingaretti dato che, ancora oggi, il 90% degli edifici scolastici non è a norma». Stesso discorso vale per uno dei punti più gettonati del programma di governo: quello del fotovoltaico. Qui il risultato, a fronte delle promesse, è deludente: su 234 impianti previsti, solo un terzo è stato installato e solo un decimo allacciato. Sulla cartellonistica, poi, si raggiunge davvero una delle voci più singolari, dato che nemmeno un euro è stato ricavato dalla concessione del suolo pubblico relativo agli impianti pubblicitari. «Di fatto – come hanno lamentato i rappresentanti del Pdl – il danno per l’ente ammonta circa a 700mila euro l’anno: non ci sembra una cifra di poco conto». Per ciò che riguarda il tema sensibile degli sprechi, un ruolo di primo piano è quello registrato da “Provinciattiva”, la principale società in house che, come si legge, «riceve fondi per realizzare progetti, ma non li realizza in prima persona, anzi, spesso non li realizza affatto». Ciò è dimostrato dal fatto che, spesso e volentieri, «molte di queste consulenze vengono travestite da “progetti” che non hanno poi nessuna caratteristica di servizio al pubblico». Per ciò che riguarda il capitolo “spese”, il dossier si chiede il motivo della somma che è stata concessa dalla Provincia al free press Cinquegiorni (questo nell’arco di tre anni ha beneficiato di circa 500mila euro da parte dell’ente sotto forma di spazi pubblicitari) così come dei 260mila euro sborsati per “degustazione dei prodotti tipici”.
Davanti a tutto ciò è chiaro che, come hanno affermato dal gazebo, dietro la gestione “creativa” si sia celato il reale obiettivo del presidente della Provincia: quello di crearsi un’immagine spendibile in vista della campagna elettorale per il Comune di Roma. «Se questo è il “modello” che Zingaretti intende portare nella sua campagna per il Campidoglio c’è da preoccuparsi». A parlare è Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Pdl, per il quale «in tutti questi anni la Provincia ha potuto godere di un cono d’ombra che l’ha protetta da una certa attenzione mediatica. Adesso però, con quello che il Pdl ha denunciato e che è frutto di quattro anni di opposizione responsabile, sarà molto difficile per lui continuare a fare il “grillo parlante”…».

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