Una rete attiva per una Roma più europea

25 Lug 2012 20:48 - di

Cittadini in prima persona per Roma, per una città più attiva e consapevole del suo ruolo, per una capitale davvero europea e moderna, nella quale anche la politica deve sapere recuperare un ruolo di servizio al di là delle ideologie. Questo il senso della “rete attiva” che il sindaco Gianni Alemanno ha presentato ieri alla terrazza del Pincio dinanzi a una platea di crica duemila persone. Un’aggregazione di oltre 120 associazioni che – ha spiegato il primo cittadino – «non nasce in chiave conflittuale con il Pdl ma è una forma diversa di aggregazione politica che può essere tranquillamente complementare al partito». Un movimento che nasce per coinvolgere i cittadini senza la mediazione dei partiti. Una “rete” che affianca il Pdl ma non lo scavalca: e a riprova di una non conflittualità con il Pdl anche Angelino Alfano è salito sul palco per l’occasione, per rivendicare i risultati raggiunti dalla giunta Alemanno. Ad introdurre gli ospiti è stato il presidente dell’associazione Remo Pannain, spiegando che l’iniziativa nasce per “fare rete” tra tutti i soggetti, impegnati nel sociale e nel volontariato, che con il loro impegno quotidiano contribuiscono a migliorare la qualità della vita nella Capitale. Pannain ha rivendicato alla Rete il «metodo dell’ascolto»: «Per affrontare i problemi – ha detto – occorre stare vicino ai cittadini, parlarci, scendere in strada, vedere da vicino quali sono le criticità da risolvere e raccogliere le proposte». Quindi sono stati presentati i promotori della lista civica tra cui numerosi rappresentanti delle categorie e alcuni nomi illustri, da Francesco Alberoni ad Alberto Bevilacqua, da Giorgio Albertazzi al regista Pupi Avati, dall’architetto Paolo Portoghesi al documentarista Folco Quilici, da Giulio Rapetti Mogol allo stilista David Mayer.
Il programma prevedeva la presentazione della più grande opera d’arte dell’uomo: una enrome cornice issata sulla terrazza del Pincio dalla quale si vede Roma. «Questa è Roma – ha detto Alemanno – la Roma che dobbiamo difendere». Parte così la campagna elettorale del sindaco con al fianco tante voci del tessuto cittadino convocate per ribadire la continuità di un impegno che non si è mai arrestato. «Perché le sfide – ha aggiunto Alemanno – non possono essere fatte da soli». E proprio ieri ha voluto fare un annuncio importante per i romani e per tutti gli italiani: «Il 31 luglio – ha spiegato – partirà il restauro del Colosseo. Erano 73 anni che non si faceva un restauro organico dell’anfiteatro Flavio».
Il primo cittadino ha voluto inaugurare già a marzo, presentando la Rete attiva per Roma, un percorso nuovo, un percorso di partecipazione che ha voluto definire di «cittadinanza attiva», espressione che ormai sostituisce quella, più logora e abusata, di società civile. «Credo che oggi al di là delle ideologie e forse anche molto al di là della forma partito, quello che più coinvolte le persone è la forma associativa per le proprie idee e i propri bisogni più diretti e vicini. Le associazioni meglio di qualunque altro strumento possono intercettare e rispondere a questi bisogni». Sulla base di questa convinzione è nato e si è sviluppato l’esperimento della rete di associazioni, che svolgono attività di supporto per migliorare gli standard qualitativi della vita cittadina, ma che sono anche veicolo di solidarietà e sono anche in generale più attente nel monitoraggio dei bisogni rispetto alle classiche aggregazioni partitiche. L’invito alle associazioni da parte di Alemanno è dunque di fare da pungolo e da stimolto rispetto alle istituzioni per non lasciarle galleggiare nell’astratta disattenzione.
Sul palco a sostegno di Alemanno sono poi saliti Alessandro Cattaneo, il sindaco “rottamatore” di Pavia, che ha lodato l’impegno di Alemanno per la città e per i romani e Andrea Ronchi, che ha salutato con soddisfazione la nascita di una lista civica: «Ottima idea – ha detto – per ripartire dal basso in un momento in cui è forte lo scollamento tra cittadini e istituzioni». Dopo di lui ha parlato Adolfo Urso, per il quale «Roma deve permettere maggiroe partecipazione ai cittadini e la lista civica è la soluzione». Quindi è intervenuto il segretario del Pdl Angelino Alfano che ha dato la sua benedizione all’iniziativa: «Le liste civiche non sono contro i partiti, ma sono una forma nuova, efficace di partecipazione».
Infastidio dalla manifestazione del Pincio il Pd romano che ha criticato la rete messa in piedi da Gianni Alemanno con una dichiarazione del segretario cittadino Marco Miccoli: «Ma quale lista civica! La lista della famiglia Alemanno è stracolma di nomi di destra, è una costola di quell’apparato che per quattro anni ha devastato il Campidoglio e la nostra amata città. Era inevitabile perché un sindaco come Alemanno, alla fine della sua triste avventura, non poteva certo attrarre forze nuove, giovani e vitali. L’adesione e la presenza di politici di professione come Alfano, Urso, Ronchi e Miccichè conferma che questa lista non ha nulla di civico, ma è solo un modo per riciclare politici di lungo corso».  Un livore che tradisce un certo nervosismo da parte di avversari che dovrebbero confrontarsi sulle proposte tralasciando l’antica e collaudata tecnica della “demonizzazione” del nemico. «Sono quelli – commenta Alemanno – che vogliono tenere bloccata la nostra città». E allo sfidante Nicola Zingaretti dice: «Lancio una sfida a Nicola Zingaretti. Che sia uno scontro duro, ma una sfida civile che parli di contenuti. Basta insulti, provocazioni, basta fango in faccia. L’attuale Pd sembra il partito comunista fermo agli anni ’70. Chiuso nei suoi vincoli ideologici, nella sua politica del no impermeabile a qualsiasi cambiamento».

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