Lecce e Gorizia vanno al centrodestra

8 Mag 2012 20:42 - di

Alla fine sono andati a votare nove milioni e mezzo di elettori. L’affluenza è calata sensibilmente, dal 73,74 al 66,88, pari al 7,06 per cento. 27 i comuni capolouogo alle urne, 117 quelli con più di 15mila abitanti. A dare uno sguardo d’insieme ai sindaci eletti al primo turno, ci si accorge che centrodestra e centrosinistra sono in perfetta parità: tre a tre, ma il centrodestra partiva da un numero superiore di comuni governati.
Ma cerchiamo di raccapezzarci esaminando i dati concreti. Il centrodestra ha vinto al primo turno a Lecce, con il sindaco uscente Paolo Perrone che ha ottenuto un lusinghiero 64,3 per cento, evidente apprezzamento dei leccesi al lavoro volto dal primo cittadino. La sua antagonista del centrosinistra Loredana Capone ha avuto il 25,8. Perrone ha preso anche più di Flavio Tosi a Verona, il quale ha avuto il 57,4 per cento. Per il il deputato del Pdl ed ex sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, questo «risultato di Lecce, tanto più significativo in quanto in controtendenza col dato nazionale e con larga parte del dato pugliese, premia il lavoro duro e concreto svolto in cinque anni dal sindaco Paolo Perrone, nonostante le mille difficoltà che ha dovuto affrontare».
La terza città dove si è affermato il centrodestra al primo turno è stata Gorizia, dove Ettore Romoli, anch’egli un uscente ha, preso il 51,5 per cento. Romoli ha attribuito la vittoria sia al lavoro nel corso della legislatura anche al fatto che lo schieramento si sia presentato unito. Gli si opponeva, per il centrosinistra, Giuseppe Cingolani, con il 36,6.  «Ritengo di aver amministrato piuttosto bene – ha detto Romoli – e perciò di aver ottenuto la riconoscenza della gente, ma penso che senza la coalizione difficilmente ce l’avrei fatta al primo turno. Quindi aver ricostituito il blocco politico di centro destra è vincente. Quando il blocco si divide, vince la sinistra».
A Catanzaro, invece, dove il centrodestra era favorito, è tutto bloccato: si conoscerà forse domani, se non venerdì, il risultato definitivo delle consultazioni per l’elezione del sindaco, in bilico per pochi voti tra il ballottaggio o l’elezione al primo turno del candidato di centrodestra Sergio Abramo. Lo scrutinio in tre sezioni è stato bloccato e proseguirà a opera dell’Ufficio elettorale centrale presieduto dal giudice Domenico Commodaro. Per ultima, con ogni probabilità, sarà scrutinata la sezione 85 in cui si è registrata la presenza di una scheda in più rispetto al numero degli elettori. Una circostanza che potrebbe, in astratto, portare anche alla ripetizione del voto in quella sola sezione qualora il numero dei votanti possa incidere sul risultato finale del confronto tra i candidati di centrodestra Sergio Abramo e di centrosinistra Salvatore Scalzo. L’Ufficio valuterà poi le schede contestate, un migliaio, e i verbali delle altre sezioni.
Ai ballottaggi vanno 19 comuni capoluogo. Bene il centrodestra a Frosinone, dove il candidato Nicola Ottaviani è avanti di parecchio rispetto al suo avversario di centrosinistra Michele Marini, sindaco uscente che però non è riuscito a riunificare lo schieramento: 44,4 contro il 24,2. Male invece per ora a Rieti, tradizionale feudo del centro destra, dove al ballottaggio vanno il candidato di centrosinistra Simone Petrangeli forte del 42,9 mentre l’esponente del centrodestra Antonio Perelli si è fermato al 27. Centrodestra avanti invece a Isernia, dove già governava, con Rosa Iorio al 45,8 e Ugo De Vivo del centrosinistra al 30,4. Vantaggio per il centrodestra anche a Trani, in Puglia, dove il nostro candidato Luigi Nicola Riserbato è al 45,6 mentre il candidato delle sinistre Ugo Operamolla, sostenuto da un’alleanza imponente che va dal Pd all’Idv, da Sel dai Verdi a Fli, si è fermato al 28,9. Anche la bella città pugliese usciva da una gestione del centrodestra. Dall’altra parte d’Italia, ad Asti, il centrosinistra è in vantaggio con Fabrizio Brignolo al 36,7 che passa davanti al sindaco uscente Giorgio Galvagno che segue a poca distanza col suo 29,5 per cento. A Piacenza, il candidato della sinistra Paolo Dosi si piazza al primo posto con il 47,1, seguito dal rappresentante del centrodestra Andrea Paparo, al 31,1. Piacenza esce da un’esperienza di centrosinistra. Ad Alessandria il centrosinistra conduce con Maria Rita Rossa al 39,6, davanti a Piercarlo Fabbio, primo cittadino uscente, al 18,3. Nel centro piemontese, vale la pena ricordarlo, si sono presentate al primo turno ben16 liste, e il Movimento 5 stelle è arrivato al 12 per cento. A Como, Mario Lucini con Pd, Idv, Sel e varie liste civiche conduce con il 35,5 per cento, seguito dalla pidiellina Laura Bordoli al 13,2, che però si è presentata sostenuta solo dal partito di Alfano. Anche Como era particolarmente affollata, con 16 liste in lizza per una poltrona. Monza, governata sinora, come Como, dal centrodestra, vede oggi in testa Robeto Scanagatti, portato da tutta la sinistra, al 38,3, dietro l’esponente di Pdl e La Destra Andrea Mandelli con il 20 per cento. Il sindaco uscente, Marco Mariani della Lega Nord, è arrivato terzo con l’11,2.
Caso curioso a Taranto, dove il sindaco uscente del centrosinistra, Ippazio Stefano, non è riuscito a vincere al primo turno fermandosi al 49,5 per cento, pur essendo supportato da tutta la sinistra più l’Udc, l’Udeur e svariate liste civiche. Ora dovrà vedersela. al ballottaggio, con il giovane Mario Cito, che si presenta per La Destra, sostenuto dalla Lega d’Azione meridianale, Fiamma Tricolore e altre liste civiche, che hanno consentito al figlio di Giancarlo, già sindaco di Taranto negli anni Novanta nonché deputato, di ottenere il secondo posto con il 18,9 dei consensi. Non ce la fa il verde Angelo Bonelli, pur sostenuto da varie liste ambientaliste, che si è fermato all’11,9 per cento.
Come si accennava, il centrosinistra ha vinto in tre comuni al primo turno, superando in tutti e tre i casi candidati del centrodestra: alla Spezia il sindaco uscente Massimo Federici ha battuto Fiammetta Chiarandini che ha avuto il 15,8 per cento dei consensi; a Pistoia continuerà a governare il centrosinistra, con Samuele Bertinelli che ha raggiunto il 59 per cento dei consensi davanti ad Anna Maria Ida Celesti del Pdl al 16,4; Brindisi invece cambia casacca, passando dale centrodestra di Domenico Mennitti al centrosinistra di Cosimo Consales che ha vinto con il 53,2 per cento davanti a Mauro d’Attis che per il centrodestra si è fermato al 25,7.
In altre città centrodestra e centrosinistra non si affronteranno direttamente al ballottaggio: è il caso di Trapani, comune governato dal centrodestra, dove se la vedranno Giuseppe Maurici del Terzo Polo, al 27,2, e Vito Damiano con il 19,7. Sempre in Sicilia, ad Agrigento, il cui sindaco uscente era dell’Udeur, si affrontano l’uscente Marco Zambuto, ora dell’Udc, al 39,7 e Salvatore Pennica, al 22,1.
In altri comuni, poi, il centrodestra non è arrivato al ballottaggio: si tratta di Cuneo, dove il centrosinistra uscente dovrà difendersi dalla sfida dell’Udc, Belluno, ex centrodestra, dove invece oggi si affrontano centrosinistra e una compagine di liste civiche, arrivate quasi in parità su un quarto dei consensi cadauno, Lucca, governata nella scorsa legislatura dal centrodestra, dove al ballottaggio sono andati centrosinistra e Udc, seguiti dal primo cittadino uscente Mauro Favilla. Il candidato appoggiato dal Pdl è arrivato terzo anche all’Aquila, dove primo è il sindaco uscente Massimo Cialente del centrosinistra col 40,7 per cento dei consensi, contro il candidato dell’Udc-Mpa Giorgio De Matteis, al 29,7. Nulla da fare per Pierluigi Properzi, giunto terzo.

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