La depressione colpisce l’Italia. E anche Monti

13 Apr 2012 21:09 - di

Le voci di palazzo parlano di un SuperMario in depressione. Ai media si descrive come un “volontario” richiamato da Napolitano per “mettere in sicurezza il Paese”. Napolitano replica che lui stesso è un “richiamato della Riserva”. Ma dietro questa sceneggiata da Totò e Peppino sembra celarsi l’improvvisa consapevolezza del Prof. di aver beccato dal suo mentore un mezzo bidone. Monti, dicono, è la prima vittima della propaganda anti-Cav. Anche a lui avevano assicurato che la crisi era tutta colpa di Berlusconi e che bastasse mandarlo via per riconquistare la credibilità internazionale e quindi la fiducia dei mercati. Un rapido giro di consultazioni tra amici e parenti nei board delle banche d’affari l’avevano tranquillizzato: tutti si erano impegnati – tedeschi inclusi – a fare la loro parte per riaprire immediatamente i crediti all’Italia, concretizzando il miracolo. La storia racconta che Napolitano a fine luglio lo aveva convocato offrendogli una “mission possible”: in questi giorni Monti si è reso conto che forse tanto “possible” non è. A fine marzo il premier annunciava trionfale l’endorsement del mandarino rosso Hu Jintao a investire soldi cinesi in Italia. Ieri, le previsioni depressive sulle Borse europee dovute proprio alla frenata della crescita economica cinese hanno sfatato anche questa chimera. I partiti collaborano, i sindacati no. Gli speculatori non hanno mostrato alcuna indulgenza per la nuova Italia. E ora si inalbera anche Confindustria. “Obama è soddisfatto di noi”, ripete Monti quasi a se stesso. “Ma gli italiani non mi meritano”.

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