I compagni fiorentini si prendono a pugni

14 Mar 2012 20:08 - di

Il compagno Stefano Marmugi come Tyson. Proprio così, l’impeccabile e robusto presidente del Quartiere 1 di Firenze, di provata fede democratica, ha perso le staffe colpendo in pieno volto il suo collega di partito, Oberdan Armanni, presidente della commissione Urbanistica. A riferire la scazzottata dell’altra sera, nella sede di piazza Santa Croce, è stato il malcapitato che, però, non ha intenzione di sporgere denuncia ma porgerà l’altra guancia. La crisi dei partiti è cosa nota, così come la disaffezione dei cittadini dalla politica, ma il Pd fiorentino non fa niente per evitare che la normale dialettica politica si trasformi in una rissa da saloon.
«Mi si è avvicinato, prima mi ha tirato due manate poi un cazzotto vero tra la mascella e il collo. Il viso mi si è girato dall’altra parte, non è stato bello», racconta Armanni pubblicizzando il fattaccio riportato dall’edizione fiorentina di Repubblica. «Non è mia intenzione agire personalmente contro il presidente», dice la vittima alla quale replica Marmugi minimizzando, «non è stato un cazzotto ma una discussione animata». All’origine della lite ci sarebbe un documento critico del Partito democratico locale contro la politica dello storico presidente del Quartiere 1 (che alla fine ha chiesto scusa per il gesto). A quanto pare, in giro per Firenze le bocche sono cucite, si tratterebbe ancora degli strascichi della crisi politica che da mesi coinvolge il governo del centro storico della città. Il gruppo del Partito democratico ha ormai da tempo manifestato molta insoddisfazione nei confronti di Marmugi, l’altro ieri un documento politico proprio sul rapporto tra il quartiere e il “suo” presidente ha fatto infuriare quest’ultimo a tal punto da prendere a pugni il presunto responsabile.
Il documento è suonato come una sfiducia nei suoi confronti e per questo il presidente, individuando in Armanni probabilmente il regista del malcontento nei suoi confronti, lo avrebbe colpito. L’episodio è già finito sui tavoli di Palazzo Vecchio dove da tempo la crisi al Quartiere 1 è oggetto di analisi e dove ora la permanenza di Marmugi alla presidenza torna in discussione. Una volta gonfiatosi il caso, Marmugi pur ridimensionando l’accaduto, si è deciso a chiedere scusa: «Devo chiedere scusa al consiglio, a tutta la maggioranza perché i fatti di ieri non danno una bella immagine della politica. Spero che questa faccenda si possa chiudere il più presto possibile e che si recuperi un clima di dialogo». Ma la cenere sul capo potrebbe non bastare alla direzione del partito, che avrebbe già pronto un severo provvedimento disciplinare.
Non farebbero meglio a occuparsi dei problemi concreti dei fiorentini, magari anche dell’urbanistica (che è la delega di Armanni) della città d’arte? Mentre gli amministratori di maggioranza se le danno di santa ragione i circoli del Pd Monticelli e San Bartolo a Cintoia si esibiscono in prove tecniche di immaginazione del futuro. Non è un’assemblea, non è una conferenza, non è una riunione: si chiama world cafè, ed è «l’innovativo metodo di partecipazione che i circoli hanno scelto – si legge in un comuncato che trasuda ottimismo – per chiedere ai fiorentini che futuro vogliono per la loro città. In uno spazio grande e accogliente, ci sono alcuni tavoli attorno a cui siedono 4 o 5 persone che nominano un “padrone di casa” A partire da una semplice domanda, “Cosa è per te Firenze?”». Dovrebbero chiederlo a Marmugi…

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