29 anni fa moriva Paolo Di Nella: “vittima della violenza politica”. Dall’oblio alle targhe politically correct

8 Feb 2012 20:38 - di

Non per rivangare il passato né per un semplice diritto al ricordo ma per dovere di cronaca e di verità, perché un passante che dovesse imbattersi in “via Paolo Di Nella”, all’interno di Villa Chigi, non capirebbe. Di chi si parla? «Vittima della violenza politica», si legge nella targa. La definizione non aiuta. Non più l’oblio o la mistificazione, (si disse a caldo che venne ucciso per una faida interna) adesso c’è la generalizzazione, il “dico non dico”, quasi un senso di imbarazzo, non solo per i morti degli anni di piombo (dall’una e dall’altra parte) ma anche per un ragazzo del Fdg, ucciso a vent’anni, il 9 febbraio 1983, “per futili motivi” si legge nell’archiviazione del processo ai responsabili. Sprangato da due ragazzi fermi alla fermata dell’autobus nel quartiere Africano della capitale. Lo ridussero in coma e Di Nella morì al Policlinico di Roma dopo 7 giorni di coma. Fascista? Terrorista? Nemico? Gli anni di piombo sono alle spalle, la destra giovanile ha compiuto passi importanti nel superamento dei cosiddetti “opposti estremismi”, una parte della sinistra comincia a fare autocritica. Paolo era un ragazzo mite, che si impegnava per l’intera comunità di quartiere con il pallino di restituire un parco pubblico ai cittadini. Era colpevole di affiggere manifesti scritti a mano per l’esproprio di Villa Chigi. Tanto bastò a fracassargli il cranio. Violenza politica? È una dizione “politicamente corretta”, più attenta a non offendere gli eredi dell’antifascismo militante e l’intelligenza progressista che alla verità. Per Paolo Di Nella, come per Alberto Giaquinto o Alberto Cecchin, la dizione scelta non aiuta l’Italia a ritrovare nella memoria collettiva una nuova appartenenza. Oggi per Paolo si terrà la consueta commemorazione a piazza Gondar, saranno in tanti come sempre da 29 lunghi anni. Ma sarebbe una svolta per tutti se andasse un pezzo di popolo italiano, di destra, di sinistra, di centro, di niente…

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