Sinistra, Cgil e i macigni del passato

26 Dic 2011 20:35 - di

Margareth Thatcher aveva a che fare con le Trade Unions e non era facile, perché le rappresentanze sindacali britanniche avevano un grande peso. Ma aveva a che fare “solo” con le Trade Unions e forse è per questo che vinse la sua battaglia, per poi passare alla storia come Lady di ferro, capace di tener testa a chiunque nei momenti difficili e di garantire rigore. In Italia, invece, negli anni si è consolidato un fronte unico di forze conservatrici e lobbistiche – dalla Cgil ai partiti della sinistra, dall’alta finanza ai grandi giornali – che dal ’94 a oggi si è posto un unico traguardo: cancellare Berlusconi, indebolire il centrodestra sotto il profilo elettorale, calpestare la politica “nobile” anche a costo di ingessare il sistema e privare le casse dello Stato di una qualsiasi boccata d’ossigeno. La logica del “tanto peggio tanto meglio”, purché non vinca il Cav. La tecnica è sempre la stessa: spaventare la gente comune. È stato fatto ultimamente con lo spread (di cui il 90% degli italiani non aveva mai sentito parlare), è stato fatto sin dal primo tentativo di riforma delle pensioni, 17 anni fa – poi col secondo, poi ancora col terzo – sparando in prima pagina, a mo’ di choc, paroloni come indicizzazione, parametri, esborsi. Il risultato: tutti in piazza, terrorizzati dallo slogan riassuntivo “vi tagliano le pensioni”, qualche consenso rosicchiato da Pd e compagni, i sindacati soddisfatti e magari il governo “nemico” caduto, il 5 maggio di Silvio Napoleone, la Waterloo per il centrodestra.
Il problema è che oggi si paga il conto di quella scelta suicida (per il Paese) dell’opposizione e dei sindacati, peggiorata dalla crisi economica internazionale: la Waterloo è stata per tutti, specie per gli operai, gli impiegati e tutti quei lavoratori costretti a caricarsi sulle spalle le conseguenze di conti in rosso che sarebbero stati più leggeri se si fosse agito in tempo. È stato sufficiente infatti l’accorgimento del governo Berlusconi nel 2010 per ridurre il numero delle pensioni di anzianità e vecchiaia, come si legge nei dati dell’Inps, e apportare un beneficio per le casse dello Stato (senza lacrime e senza sangue). Ma anche allora si sono scatenati tutti, dal Pd alla Cgil, passando per l’Idv. Sempre loro. Sempre gli stessi. Quelli che si commuovono davanti alle lacrime della Fornero.

Commenti