L’Ici? Sarebbe il primo passo falso…

15 Nov 2011 20:33 - di

Non è solo una questione di rispetto per chi ha governato fino a quarantott’ore fa o giù di lì. È una questione di rispetto per tutti quegli elettori, milioni e milioni, che hanno dato il voto al centrodestra su un programma ben definito che aveva, tra i suoi fiori all’occhiello, l’abolizione della più odiata delle tasse: quella che comunemente viene chiamata la “maledetta Ici”. Secondo le voci di corridoio, Monti starebbe accarezzando l’idea di reintrodurla perché fa cassa. E i cosiddetti “tecnici”, quando si tratta di recuperare denaro, non guardano in faccia a nessuno, men che meno si preoccupano dei problemi di chi ha un mutuo da pagare ogni mese e ha sudato sette camicie per acquistare la prima casa. La sinistra – che aveva ingoiato amaro un provvedimento popolare, agitando i fantasmi del default per i comuni (costretti a evitare le feste di piazza, il metodo “pane, farina e forca” di bassoliniana memoria) – gongola: un altro schiaffo al Cav e noi ce ne laviamo le mani, tanto la colpa è dei tecnici. C’è però un ostacolo al disegno della stangatina che il nuovo governo Monti darebbe come antipasto ed è il Pdl. «Chiederci di rinunciare a leggi da noi approvate uno o due anni fa non sarebbe un metodo condivisibile», ha affermato ieri Angelino Alfano. E Gianni Alemanno è d’accordo: «Reintrodurre l’Ici sulla prima casa non sarebbe una bella misura perché cancellerebbe una riforma del centrodestra», ha detto il sindaco di Roma. «Il governo tecnico dovrà realizzare misure molto dure. Aspettiamo di vedere il programma senza fare previsioni per renderci conto di quale sia la compatibilità complessiva». Per Alemanno, più che la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa servirebbe «una qualche forma di patrimoniale per creare un sistema fiscale più equo». Perplessità anche dall’Ugl: «Non sono favorevole al ripristino per le civili abitazioni», il parere di Centrella. Vade retro, governo tecnico, se il buongiorno si vede dal mattino…

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