Fratelli d’Italia contro Bella ciao

12 Nov 2011 21:07 - di

Ieri, di fronte a Palazzo Grazioli a Roma, sembrava ci fossero due tifoserie contrapposte. La maggioranza dei convenuti – mobilitati dal Pd e dall’Idv – era ovviamente festante per la dipartita del tiranno, nostalgica di Piazzale Loreto e davvero invidiosa dei pistoleri libici che hanno potuto linciare il loro ex sovrano. Si sgolavano insultando in particolare qualsiasi essere di sesso femminile dandogli della puttana e altro, si trattasse di una segretaria o una parlamentare o anche una signora di passaggio. Grande vittoria per gli assertori della dignità della donna. Daltronde questa gente rivendica l’eredità di chi le donne, sessant’anni fa, le violentava e poi le trascinava in giro rapate. Purtroppo, per loro, siamo ancora un Paese civile. Fintanto che teniamo a bada loro, ovviamente. C’erano anche i sostenitori di Berlusconi, che gli urlavano di non mollare, inneggiavano all’Italia e cantavano l’inno di Mameli. Per sovrastarli, i supporter dell’asse franco-tedesco, partigiani della colonizzazione finanziaria dell’Italia, entusiasti della geometrica potenza dimostrata contro il Belpaese dalle Brigate speculative, hanno intonato il loro inno e cioè Bella Ciao. Mentre gli uni strillavano “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta” gli altri rispondevano “stamattina mi son svegliato e trovato l’invasor”. Riferendosi a Monti? Sarebbe eccessivo, forse un po’ straniero a suo modo, almeno come amicizie e influenze, ma proprio “invasore”… L’impressione però è che la canzone intenda dare all’eventuale invasore il benvenuto. Il coro continua con “partigiano portami via…”. Potremmo dire “magari”, ma in un Paese normale chi se li prenderebbe?
Comunque, come sempre alla fine prevale la chiarezza e anche i gesti semplici sono importanti. Nulla è cambiato dunque, non è questione di destra e sinistra, né di berlusconiani e antiberlusconiani. Le squadre in campo restano sempre e solo due: chi ama l’Italia e chi gli preferisce la sua “parte”.

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