Criminalità: Roma risponde (e il Pd strumentalizza)

24 Nov 2011 20:05 - di

Comune di Roma e ministero degli Interni uniti contro la criminalità. Ricordando sempre, tuttavia, che Romanzo criminale resta finzione e che la realtà romana è ben diversa.

«Servono uomini e mezzi»
Dopo gli ultimi, tragici fatti di cronaca che hanno insanguinato la capitale, ieri il primo cittadino di Roma, Gianni Alemanno, ha avuto un incontro con la neotitolare del Viminale, Anna Maria Cancellieri. «Ho chiesto più uomini e più mezzi per il controllo del territorio e c’è stata una risposta positiva – ha detto il sindaco –. Ci sarà un coordinamento tra tutte le forze disponibili per avere una strategia per contrastare la criminalità organizzata a Roma». Facendo il punto della situazione in città, dove in molti già favoleggiano di una realtà da Bronx e dove il Pd non cessa di strumentalizzare ogni delitto, Alemanno si è attenuto alla cruda realtà dei fatti: «Le bande territoriali sono più attive e virulente del solito e hanno un contatto diretto con la grande criminalità organizzata, che rifornisce la droga. Ora c’è il rischio che le due componenti entrino in contatto e cerchino una legittimazione, come avvenne per la Banda della Magliana. Se avviene questo contatto avremo il problema di una criminalità di stampo mafioso a Roma. Secondo il prefetto ci troviamo ancora di fronte ad una guerra tra bande criminali che si contendono lo spaccio della droga. Io temo che questa guerra non sia fisiologica, ma qualcosa di più. Nel senso che ci sia una volontà di affermarsi nel territorio stabilendo un’egemonia e di creare un contatto stabile con la criminalità organizzata».

Torna il pizzo?

Oltre agli omicidi, le emergenze della capitale riguardano l’economia. La criminalità, infatti, ha già da tempo adocchiato le attivitità commerciali capitoline, facendone il bersaglio tanto della classica estorsione "al dettaglio", quanto di infiltrazioni in grande stile. «Temo – ha spiegato infatti Alemanno – che ci sia un contatto con la criminalità organizzata, che ha già comprato pezzi di economia romana e che si è limitata ad investire, e bande territoriali: questo significherebbe l’arrivo della grande criminalità di stampo mafioso a Roma». Inoltre, ha proseguito, «ci sono segnali sulla presenza del pizzo in alcune zone di Roma, ma non ci sono denunce specifiche. Bisogna perciò capire se c’è un rischio reale di racket a Roma». Per il primo cittadino della capitale, peraltro, si è trattato anche del primo incontro ufficiale con esponenti del nuovo governo: «Ho trovato un ministro molto attento e sollecito, mi ha detto: “Il mio cuore romano batte forte”», ha commentato Alemanno, aggiungendo anche che la Cancellieri «ha dato massima disponibilità e attenzione per affrontare tutte le difficoltà sulla sicurezza. Il ministro mi ha garantito una mobilitazione al fianco del Comune, della Prefettura e della Questura per garantire massima reattività rispetto alla criminalità organizzata».

Le polemiche del Pd
Anche di fronte all’emergenza, tuttavia, il Pd non manca di strumentalizzare i recenti fatti di sangue per polemiche di bottega. «Fino ad oggi – hanno detto in una nota congiunta Jean Leonard Touadi, il consigliere comunale di Roma Capitale del Partito Democratico, Paolo Masini e il responsabile del Dipartimento Sicurezza del Pd Roma, Alberto Mancinelli – Alemanno ha negato sia il problema criminalità organizzata che delle infiltrazioni mafiose sul territorio, disattendendo totalmente il Patto per Roma Sicura. Il Partito democratico da mesi denuncia pubblicamente la mancanza di qualsivoglia programma di sicurezza urbana, la carenza di uomini e mezzi delle Forze dell’Ordine e la necessità di interventi urgenti nella prevenzione dei fenomeni criminosi». Alla sinistra ha risposto Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Pdl del Lazio.  «Accusare il sindaco Alemanno di aver minimizzato il problema dell’infiltrazione mafiosa e di non averla combattuta mobilitando adeguatamente le forze dell’ordine – ha detto – è veramente assurdo e senza senso». Piso ha quindi attaccato «un centrosinistra che come al solito si attacca a qualunque cosa e dimentica che è più di un anno che il sindaco Alemanno ha presentato richieste al ministero per implementare le attività di controllo del territorio. Se c’è qualcuno che si è mosso tardi finora è solo la sinistra, la stessa, che per anni non ha mai concretizzato nulla», conclude il coordinatore regionale del Pdl.

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