Ministeri al Nord? Ancora tanto rumore per uno… spot

11 Lug 2011 19:38 - di

Riesplode la polemica su quello che l’opposizione definisce il trasferimento dei ministeri al nord Italia. La scintilla l’ha fatta scoppiare – un po’ demagogicamente – il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli che, parlando a una festa della Lega Nord nel Varesotto, ha draconianamente dichiarato: «Il 23 luglio, alle ore 11:30, aprono i ministeri, il mio, quello di Bossi e quello di Tremonti, a Monza. Alla faccia di chi non li voleva, e non c’è Roma che tenga». È chiaro che in un comizio, in piazza, si usano toni più forti e populisti rispetto a quello che è la realtà delle cose, ben spiegata poi dal ministro della Difesa Ignazio La Russa: il ministro ha infatti chiarito di «apprezzare la scelta della Lega» di voler aprire le sedi distaccate di alcuni ministeri a Monza. Ma agli esponenti del Carroccio il ministro ha voluto ricordare che «io lo ho già fatto per il ministero della Difesa e da due anni esiste questo ufficio a Milano che dimostra che non c’è nulla di drammatico. L’ho aperto senza sollevare questioni o polemiche». «Queste scelte non possono essere un motivo o un momento di rottura», ha sottolineato ancora La Russa che anzi ha invitato i giornalisti a visitare l’ufficio distaccato del ministero presente nel Comando della prima regione aerea dell’aeronautica militare in piazza Novelli. «Lo dico anche ad Alemanno che reagisce quando teme che venga diminuito il ruolo di Roma Capitale – ha proseguito – e gli dico anche che in quel caso io sarei al suo fianco».
Sull’annuncio poi del ministro Calderoli La Russa ha voluto chiarire che «sono sedi distaccate, non ministeri che ovviamente restano a Roma. Loro gli danno più enfasi di quanto non gli abbia invece dato io».
Tuttavia le reazioni non si sono fatte attendere, prima tra tutte quella del sindaco della capitale: «Vedo che, nonostante quello che è stato detto con chiarezza dal Parlamento, continuano queste boutade che sono destituite di fondamento. Il Parlamento si è espresso, per noi la questione è chiusa». «Al di là di queste dichiarazioni fastidiose – ha continuato il primo cittadino di Roma – non c’è nessuna possibilità di apertura di ministeri al nord. Poi, se qualche ministro vuole andare in vacanza al nord può sempre farlo», ha concluso.Anche il ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha voluto precisare il senso delle parole dell’esponente della Lega Nord: «Calderoli, su questa faccenda dei ministeri, continua a bluffare. Aprono degli uffici di rappresentanza, forse, che non sono ministeri ma un’altra cosa. La cosa che mi colpisce – ha aggiunto il ministro – è che, come qualcuno aveva già dichiarato, anche in seguito a sondaggi, all’elettorato leghista pare che questa cosa dei ministeri non interessa così tanto. E quindi non capisco perchè la Lega continui a impuntarsi su questo tema, che crea solamente fibrillazione e difficoltà nella maggioranza e non risolve il problema anche dei problemi della stessa Lega rispetto al suo elettorato».
Anche la governatrice della Regione Lazio Renata Polverini è tornata ieri sull’argomento, per “liquidarlo” definitivamente: «Mi piacerebbe occuparmi di cose più serie, come sto facendo. Questa è una polemica che in questo momento è totalmente fuori contesto». «Abbiamo problemi più seri – ha aggiunto – ci sono organismi nazionali e sovrannazionali che si stanno occupando del debito dell’Italia, c’è una manovra in Parlamento e problemi occupazionali che rimangono. Questa polemica con la Lega – ha concluso la governatrice – deve cessare».
Articola meglio la questione il governatore della Regione Veneto Luca Zaia, precisando che «se fossero sprechi non avrebbero senso di esistere, ma non saranno sprechi», rispondendo a una domanda sull’ipotesi di trasferimento di alcuni ministeri al Nord, come appunto annunciato da alcuni esponenti della Lega. «È un segnale che comunque si da alla comunità. Qui – ha proseguito – si parla di modello istituzionale di capitale reticolare, condiviso da molti Paesi, non vedo perchè questo Paese non lo debba condividere».
La questione degli sprechi era stata evocata allarmisticamente dal presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, secondo il quale «in Italia è in atto una crisi drammatica, con rischi speculativi che potrebbero avere le stesse conseguenze che ci sono state in Grecia. Intanto il governo Pdl-Lega è impegnato a fare i dispetti alla Capitale, ribadendo una volta ancora la volontà di spostare i ministeri al Nord. Una scelta antieconomica, sbagliata per principio, e con l’attuale situazione finanziaria assolutamente impraticabile.  Quello a cui il moribondo e inadeguato governo Bossi-Berlusconi ci fa assistere ogni giorno è uno spettacolo sempre più indecoroso e avvilente», ha concluso assai poco costruttivamente.

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