Chi ha ancora paura di “Faccetta nera”?

26 Apr 2011 16:01 - di

Adriano Scianca
Nel caso di Sanremo, probabilmente, era solo una boutade per alzare gli ascolti. Il povero professor Nicola Meneghini, invece, avrà voluto al massimo tenere alta l’attenzione dei suoi studenti. Fatto sta che dopo l’irruzione (solo annunciata) di Giovinezza al Festival, ora è Faccetta nera a togliere il sonno agli italiani. La popolare canzone del Ventennio, infatti, è stata eseguita alla scuola media “Monte Grappa”, di Pove del Grappa, in provincia di Vicenza. «Quella canzone – ha spiegato il prof – rientrava in un ciclo di lezioni che hanno cercato di contestualizzare i periodi storici anche con la musica, così per il Risorgimento avevamo eseguito Va’ Pensiero, per la Prima Guerra Mondiale la Leggenda del Piave, ora toccava al Fascismo e avevamo scelto Faccetta Nera». Apriti cielo: qualche genitore ha sentito il proprio ragazzo canticchiare il noto motivetto e ha lanciato l’allarme. «Certe parole che non si associano solo a un momento storico, ma individuano valori politici ed etici ben precisi che non sono quelli che vogliamo insegnare ai nostri figli». Chissà a quali parole si riferiva l’allarmato genitore: forse a «La legge nostra è schiavitù d’amore / il nostro motto è libertà e dovere». Oppure a «Faccetta nera, sarai romana / la tua bandiera sarà sol quella italiana». Un vero scandalo, già. E se il portavoce dell’Udc, Antonio De Poli, ha gettato acqua su fuoco («conoscere ed eseguire una canzone non vuol dire sostenere alcuna posizione politica. Invito pertanto a non fare polemiche a tutti i costi», ha detto), la deputata del Pd Delia Murer ha invece annunciato un’interrogazione alla Gelmini, tuonando con tono anni ’70: «Far suonare e cantare a ragazzi di tredici anni un inno al Ventennio fascista, nella scuola di una Repubblica che è nata dalla Resistenza, è il segno di un allentamento della tensione sui temi dell’antifascismo». Va bene tutto, ma “allentare la tensione” proprio non si può, a quanto pare. Sia mai che potessimo rilassarci un po’. E magari smettere di avere paura. Persino delle canzoni.

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